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Trump a sorpresa vola in Messico. Ma ci sono altri guai in vista

La strategia politica del candidato repubblicano Donald Trump non finisce di sorprendere. Tanto da far chiedere agli osservatori se tutto sia frutto di una scelta improvvisata oppure della più raffinata (e azzardata) tecnica spiazzante.

La travagliata campagna di Trump

Fatto sta che dopo aver dovuto cambiare più volte il capo della propria campagna elettorale, Donald Trump adesso dovrà affrontare di petto una questione per lui molto spinosa: l'immigrazione. Le sue posizioni originali parlavano sia di espulsione per tutti gli immigrati illegali sia della costruzione di un muro con il Messico, valico dal quale passa gran parte del flusso migratorio. Proprio per questo motivo nei disegni del magnate ci sarebbe stato anche l'obbligo per la nazione centramericana, di contribuire economicamente ala sua costruzione. Con ovvie critiche del presidente Nieto che ha definito le parole di Trump paragonabili a quelle di Mussolini e di Hitler. Innegabile, comunque, che quello del repubblicano verso il problema dell'immigrazione è approccio forse troppo duro che adesso potrebbe essere mitigato. E per farlo, Trump, da buon showman, ha deciso di rivolgersi direttamente alla fonte e ha perciò organizzato un viaggio in Messico e un incontro con il presidente Enrique Pena Nieto.

Ma ci sono altri guai in vista...

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Una mossa che arriva per volontà del nuovo direttore della campagna di Trump, carica alquanto travagliata visto che nel giro di due mesi ha visto il secondo cambio: il 17 agosto, infatti, veniva annunciato il nome del nuovo chief Executive della campagna elettorale, ossia Stephen Bannon ex banchiere di orientamento anti establishment, affiancato da Kellyanne Conway nella carica di compaign manager. Ma di oggi la notizia di una serie di accuse in questo caso di molestie sessuali, anche per Bannon a sua volta già nell'occhio del ciclone a causa di alcuni atteggiamenti chiaramente antisemiti. Bannon è a capo del team di Trump in sostituzione di Paul Manafort travolto dallo scandalo per una consulenza in nero: 12,7 milioni di dollari in contanti dal partito filorusso dell'ex presidente ucraino Viktor Yanukovyc come ricompensa per una consulenza.

Ad ogni modo adesso Trump punta a conquistare la fetta di elettorato per lui più ostica di tutte, ispanoamericani e afroamericani, storicamente una roccaforte dei democratici. Ma per arrivare a portarli dalla loro parte ha coniato un motto a sua volta discutibile: “Votate per me, tanto non potrò ridurvi peggio di così”. De gustibus (Other OTC: UBGXF - notizie) ...

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