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Trump voleva attaccare un sito nucleare in Iran: la rivelazione del New York Times

President Donald Trump speaks at the White House, Thursday, Nov. 5, 2020, in Washington. (AP Photo/Evan Vucci)
Donald Trump (AP Photo/Evan Vucci)

Donald Trump ha seriamente valutato la possibilità di attaccare il principale sito nucleare iraniano. E’ quanto ha riportato il New York Times. Il 12 novembre, il presidente americano avrebbe infatti riunito i suoi consiglieri per studiare la fattibilità del piano, ma sarebbe stato convinto a non portare avanti l'idea.

Il Nyt, citando come fonti della notizia quattro tra attuali ed ex funzionari statunitensi, riporta che la richiesta del presidente Usa sia arrivata dopo che gli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) hanno segnalato un'anomala condotta dell'Iran in materia nucleare. Sembra infatti che il Paese abbia sforato i limiti per l'arricchimento dell'uranio imposti dagli accordi del 2015, che però proprio Trump ha abbandonato nel 2018.

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Fino all'uscita unilaterale degli Stati Uniti dal trattato, l'Iran aveva rispettato i limiti imposti, decidendo di superarli solo in risposta alle sanzioni economiche inflitte da Trump contro molte attività del Paese. Secondo l'Aiea, la quantità di uranio a disposizione dell'Iran sarebbe almeno 12 volte quella consentita.

Sempre secondo il New York Times, il probabile obiettivo dell'attacco di Trump sarebbe stato il sito di Natanz, dove si concentra la maggior parte delle riserve di uranio del Paese. I presenti alla riunione erano i capi di stato maggiore delle forze armate americane: il vicepresidente Mike Pence, il Segretario di stato Mike Pompeo, il segretario alla Difesa ad interim Christopher C. Miller, il generale Mark A. Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff. Insieme sono riusciti a dissuadere il presidente da ordinare l’offensiva, spiegando che un'azione simile avrebbe potuto causare un duro conflitto con l'Iran.

VIDEO - Trump: Iran non ha rispettato spirito dell'accordo sul nucleare