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Tutte le opportunità nell’azionario del lusso

L’economia mondiale sta attraversando un periodo positivo e cilla Huang Sun, gestore del fondo GAM Multistock - Luxury Brands Equity di GAM, osserva un ritorno di interesse sui temi d’investimento che beneficiano della crescita strutturale dei Paesi Emergenti, dove il ceto medio si sta sviluppando a una velocità superiore alla media e aumenta l’appetito per i marchi occidentali.

Huang Sun ritiene che oltre due terzi della crescita nel settore del lusso provengano da consumatori da tali Paesi. In passato, i prodotti di lusso erano destinati principalmente alle fasce più alte mentre oggi la situazione è sicuramente diversa. Il lusso “accessibile” è alla portata di molti, quindi anche di quelle persone che sono entrate a far parte del ceto medio nei Paesi Emergenti, che possono ad esempio permettersi un rossetto Estée Lauder o una borsetta Louis Vuitton, anche se la Ferrari (Xetra: 30092157.DE - notizie) resta ancora un sogno.

Una posizione centrale è occupata dai cinesi, che ritornano a viaggiare sempre di più in Europa. Anche i dati economici europei sono solidi al momento - spiega Huang Sun -. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) primo trimestre molte aziende del lusso hanno infatti pubblicato cifre migliori rispetto alle attese. L’industria del lusso è globale, anche se, attualmente i consumatori dei Paesi Emergenti rappresentano infatti quasi la metà del mercato del lusso e contribuiscono ai due terzi della crescita.

Molti investitori partecipano alla crescita strutturale del ceto medio nei Paesi Emergenti investendo nelle solide aziende del lusso occidentali, piuttosto che in azioni locali, spesso molto volatili. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un andamento migliore delle azioni del lusso rispetto al mercato azionario globale (MSCI World Equity), ma anche alle azioni nei Paesi Emergenti (MSCI Emerging Markets Equity).

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I fattori macroeconomici che incidono maggiormente sull’industria del lusso sono la propensione generale al consumo, il turismo ma anche gli sviluppi geopolitici - spiega Huang Sun -. Ad esempio, la campagna contro la corruzione in Cina ha influito fortemente sull’industria del lusso negli ultimi anni. Fortunatamente adesso è alle spalle e i fatturati del lusso in Cina si stanno riprendendo.

I beni di lusso sono più ciclici dei beni di consumo tipicamente difensivi come gli alimenti, ma spesso si dimostrano più resistenti alla congiuntura. Dipende molto dal segmento di appartenenza: automobili, gioielli e orologi sono ad esempio più ciclici del cognac o dei cosmetici.

Attualmente il nostro fondo del lusso detiene le posizioni maggiori in Hermès, LVMH e L’Oréal (Parigi: FR0000120321 - notizie) , ma investiamo anche in nomi quali Estée Lauder, Kering (Londra: 0IIH.L - notizie) , Pernod Ricard (TLO: RI-U.TI - notizie) , Richemont e Tiffany.

Il nostro obiettivo consiste nell’investire in 25-40 aziende del lusso. Huang Sun persegue un approccio orientato ai fondamentali e conosciamo da molto tempo la maggior parte delle aziende nelle quali investiamo. I marchi più forti hanno in comune le stesse caratteristiche: mettono al centro il prodotto, senza mai accettare compromessi sulla qualità. Per distinguersi dalla concorrenza, risulta quindi fondamentale il messaggio del marchio. Un marchio non può rivolgersi a tutti, ma deve avere un posizionamento chiaro. Altri elementi molto importanti sono la creatività e la forza innovativa che si celano dietro a un brand, perché i clienti sono esigenti ma sono pronti a spendere molto per prodotti innovativi e di qualità. Le aziende del lusso sono interessanti obiettivi d’investimento perché hanno potere di imposizione dei prezzi e ampi margini. Un marchio ben gestito genera molto cash, cosa che spiega i bilanci solidi e l’aumento degli utili distribuiti negli ultimi anni.

Autore: Pierpaolo Molinengo Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online