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Ubi, in 2015 torna utile e aumenta dividendo, ma titolo crolla

Il logo di Ubi. REUTERS/Alessandro Bianchi

MILANO (Reuters) - Ubi ha archiviato il 2015 con un utile consolidato pari a 116,8 milioni di euro, dal rosso di 725,8 milioni di un anno prima (che contava 883 milioni di impairment), e proporrà un dividendo di 11 centesimi per azione, il 37,5% in più di quanto distribuito ai soci un anno prima.

Il titolo sta tuttavia crollando a Piazza Affari, in parte seguendo l'andamento del settore bancario e in parte perché, secondo l'interpretazione degli operatori, non piace il calo dei ratio patrimoniali.

I proventi operativi nel 2015 sono scesi dell'1,1%, a 3,371 miliardi di euro. Più nel dettaglio, il margine di interesse ha registrato una contrazione del 10,3%, a 1,631 miliardi.

Per quanto riguarda i ratio patrimoniali, a fine dicembre il CET1 ratio 'phased in', incluso l'impatto del diritto di recesso, era al 12,08%, mentre lo stesso coefficiente 'fully loaded', sempre incluso l'impatto del diritto di recesso, era all'11,62% (12,56% a fine settembre). I ratio, sottolinea la nota Ubi sui risultati, includono l'aggiornamento dei parametri di rischio creditizio inclusi nel modello di rating interno a tutto il 2014 (circa 55 punti base)... e l'impatto del finanziamento e dei contributi straordinari al fondo di risoluzione (circa 17 punti base)".

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Nel 2015 le rettifiche nette sui crediti sono diminuite del 13,6%, a 802,6 milioni. A fine anno le sofferenze nette si attestavano a 4,288 miliardi, in aumento dai 4,025 miliardi di un anno prima e dai 4,244 miliardi del settembre 2015.

I crediti deteriorati lordi sono calati dell'1,6% a 13,4 miliardi, quelli netti dell'1,9% a 9,7 miliardi. Nel quarto trimestre i nuovi flussi da crediti in bonis a deteriorati sono scesi, sia rispetto al terzo trimestre dell'anno scorso (-15%), sia rispetto al quarto trimestre del 2014 (-25%).

Gli impieghi sono saliti dello 0,9% a 84,6 miliardi. La raccolta è aumentata del 2,8%, a 91,5 miliardi.

La banca prevede per l'anno in corso un'evoluzione trimestrale del margine d'interesse "in crescita rispetto al livello minimo dell'ultimo trimestre 2015".

In un comunicato della banca, il Ceo Victor Massiah parla di situazione "particolarmente solida" sul fronte dei crediti deteriorati "sappiamo che abbiamo due terzi delle nostre componenti di crediti non performanti in situazione di garanzia tale da coprire oltre il 100%. Anzi, arriviamo a circa il 135-140% e, quindi, francamente io ritengo la nostra situazione estremamente tranquilla... Noi abbiamo assistito a un importante afflusso di nuova raccolta diretta. Sappiamo che ormai la clientela, a fronte del bail-in, a fronte delle differenti situazioni che si sono create in termini di solidità sulle differenti banche, sta cominciando seriamente a distinguere. Noi siamo tra quelle banche in cui la clientela preferisce depositare".

In una nota a commento dei risultati, un broker sottolinea che il calo di 55 punti base del CET1 'fully phased' è dovuto all'aggiornamento dei parametri di rischio. Essendo al di sotto della soglia dell'11,7% fissata dal Cda, Ubi limiterà il rimborso dei diritti di recesso per la trasformazione in Spa al 5% delle azioni.

Bocciatura secca e senza appello dei risultati di Ubi da parte di Piazza Affari: dopo non aver fatto prezzo in avvio e diverse aste di volatilità, intorno alle 10,45 il titolo perde il 14,59%, a 2,8920 euro, dopo aver fatto segnare un minimo di 2,82 euro.