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Ubi offre un euro per good bank e annuncia aumento di 400 mln, borsa apprezza

MILANO (Reuters) - Ubi Banca ha approvato l'offerta vincolante per l'acquisto delle tre good bank, Banca Marche, Etruria e Carichieti, nate dal piano di risoluzione di fine 2015 al prezzo simbolico di un euro e che prevede per il gruppo un aumento di capitale fino a 400 milioni di euro che consentirà di mantenere un livello di Cet 1 sopra l'11% già dal 2017.

L'operazione sembra gradita a Piazza Affari, che premia il titolo Ubi con un rialzo di oltre il 7% in attesa di maggiori dettagli dalla conference call di oggi pomeriggio.

L'offerta è valida fino al 18 gennaio compreso e prevede una serie di condizioni tra cui la cessione, a monte dell'operazione, di circa 2,2 miliardi di crediti deteriorati dei tre istituti e un aumento di capitale da parte del Fondo di risoluzione stimato in 450 milioni prima della data del closing indicato nel primo semestre.

Ubi chiede inoltre il rispetto di una serie di parametri che le tre banche dovranno presentare, tra cui un livello di copertura pari ad almeno il 60% delle sofferenze e il 28,28% delle inadempienze probabili lorde, oneri di ristrutturazione per 130 milioni, ulteriori accantonamenti per complessivi 200 milioni e un Cet 1 non inferiore al 9,1%.

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A fine settembre le tre banche, con un attivo aggregato pari a 23,3 miliardi e 15,5 miliardi di impieghi netti, avevano un portafoglio crediti deteriorati lordi di 5,78 miliardi.

L'aumento di capitale di Ubi servirà a coprire temporaneamente la non piena computabilità al momento dell'operazione del 'badwill', oltre che per completare la ristrutturazione delle banche acquisite, spiega l'istituto.

Successivamente, grazie ai benefici legati al progressivo rilascio a conto economico del 'badwill', all'utilizzo delle attività fiscali differite (oltre 600 milioni) sulle perdite fiscali pregresse dele tre banche, e all'estensione dei modelli avanzati interni, Ubi stima un CET1 al 2019 fully loaded superiore ai target del piano industriale, attestandosi al 2020 al 13,5% rispetto al 12,8% previsto.

Lo schema del piano di acquisizione prevede che le tre banche possano apportare circa 100 milioni di utili netti al 2020. A fine settembre le tre banche hanno registrato una perdita aggregata di circa 200 milioni.

Per effetto delle prevista riduzione del costo del credito, delle sinergie sui costi operativi e del minor costo del funding Ubi prevede inoltre un ritorno del 25% sull'aumento di capitale e un Rote della Combined Entity al 2020 a oltre il 12,5 dal 10,6%.

Per l'operazione di aumento di capitale Ubi ha sottoscritto con Credit suisse e Morgan Stanley un accordo di pre-undewriting che impegna le due banche a stipulare un contratto di garanzia sull'eventuale inoptato.

Commentando l'offerta, Icbpi ricorda che "i termini finanziari della complessiva transazione sono in linea con le indiscrezioni trapelate nelle ultime settimane e coerenti con i paletti di disciplina finanziaria che Ubi si è imposta in fatto di M&A ai fini della salvaguardia degli interessi degli azionisti".

Per il broker "i rischi di 'execution' appaiono relativamente bassi, tenuto conto della cessione di Npl, dei livelli di coverage e degli ulteriori accantonamenti previsti dal contratto di cessione".

(Andrea Mandalà)