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Ucraini in ritirata a Severodonetsk, Putin promette di armare pesantemente Lukashenko

Dalle stesse autorità ucraine erano state definite le città chiave della battaglia per il Donbass: prese loro tutta la regione è a rischio. E ora i russi hanno avuto la meglio. Le forze ucraine si sono ritirate da Severodonetsk, ormai in mano russa, e nel vicino centro di Lysychansk si combatte casa per casa.

I servizi militari di Kiev: "ad agosto ci sarà una svolta..."

Per gli 007 ucraini la ritirata da Severodonetsk è una ritirata strategica ma tant'è che la città è caduta.

Il capo dell'intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, in un'intervista a Itv News ha confermato che le truppe si sono ritirate per poter organizzare meglio la difesa ed ha assicurato, esprimendosi in maniera sibillina, che "l'Ucraina tornerà ai suoi confini del 1991 (...) A partire da agosto si verificheranno eventi che dimostreranno al mondo che la svolta comincia ad avere luogo".

Battaglia campale nel Donbass ma la guerra echeggia in tutto il Paese

Mentre la battaglia infuria nel Donbass, la guerra echeggia anche in altre regioni dell'Ucraina: colpito un obiettivo militare nella regione di Leopoli, a Yavoriv; 20 missili lanciati dalla Bieolorussia hanno colpito Černihiv. In sintesi un sabato di passione in tutto il Paese.

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Intanto Putin incontra il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko e gli promette la consegna di armi potenti e temute. "Nei prossimi mesi trasferiremo alla Bielorussi i sistemi missilistici tattici Iskander - ha detto - in grado di trasportare sia missili balistici che da crociera sia armi convenzionali che testate nucleari".

Mosca imperatrice di un regno di macerie

Mosca dunque alza il livello di scontro a poche ore dal G7 a guida tedesca che si tiene in Baviera e pian piano diventa imperatrice di un regno di macerie. A Severodonetsk restano appena 10mila anime, la città è pressoché interamente distrutta dalle bombe. A Charkiv acqua gas ed elettricità sono un miraggio in molti quartieri e sono circa 2000 i palazzi danneggiati dagli attacchi russi.