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Ucraina, difficile ripristinare l'elettricità: mancano i trasformatori

A Kiev il 40% della popolazione è senza elettricità, ripristinarla finché continuano gli attachi missilistici russi è come tessere una tela di Penelope. Le autorità ucraine lavorano strenuamente per riportare la luce mentre il freddo morde. Chiedono aiuto ai Paesi alleati: dateci generatori e fondi. Riparare dopo ogni nuovo attacco missilistico russo è sempre più difficile: mancano i pezzi di ricambio. Inoltre ci sono altri problemi tecnici come spiega il direttore della comunità energetica, l'organizzazione transnazionale per un mercato integrato dell'energia nel vecchio continente. "C'è una parte dell'attrezzatura necessaria che è difficile trovare sul mercato europeo a causa delle differenze negli standard tecnici e nei livelli di tensione tra l'Ucraina e l'UE", spiega Artur Lorkowski il direttore dell'agenzia.

Impossibile importare l'elettricità dalla Ue senza trasformatori

L'Ucraina importa elettricità dall'Ue tramite reti interconnesse. Tuttavia, a causa dei diversi livelli di tensione, la trasmissione necessita di grandi trasformatori e questi sono presi di mira dagli attacchi aerei russi. Questi grandi trasformatori non si trovano in stock e devono essere fabbricati e trasportati in Ucraina. È un processo che richiede almeno sei mesi. "La segreteria della Comunità energetica ha istituito un fondo che consente ai potenziali donatori di contribuire finanziariamente al processo di approvvigionamento di tali articoli sul mercato europeo, così che che questi pezzi possano essere prodotti da aziende europee", spiega Lorkowski.

Finora il fondo ammonta a 32 milioni di euro, una goccia nell'Oceano secondo le organizzazioni impegnate nello sforzo di garantire l'elettricità a milioni di ucraini. La spina dorsale delle operazioni è una task force di sostegno all'Ucraina, sostenuta dall'Ue, che coinvolge venti Paesi e alcune società private. Dall'invasione russa, la Task Force ha coordinato 35 spedizioni di attrezzature energetiche in Ucraina.