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Ue approva legge per imporre a compagnie aeree costi maggiori per emissioni Co2

Le bandiere dell'Unione europea sventolano davanti alla sede della Commissione Ue a Bruxelles

BRUXELLES (Reuters) - L'Unione europea ha raggiunto un accordo nelle prime ore di oggi su una legge che aumenta il prezzo che le compagnie aeree devono pagare per le emissioni di Co2, nel tentativo di spingere il settore ad allontanarsi dai combustibili fossili.

Le compagnie aeree che effettuano voli in Europa devono attualmente richiedere permessi al mercato del carbonio Ue per coprire le emissioni di Co2, anche se la Ue concede gratuitamente ai vettori buona parte di questi permessi.

Questa situazione è destinata a cambiare in base alla legge concordata dai negoziatori degli stati membri e del Parlamento europeo, che prevede la graduale eliminazione dei permessi gratuiti entro il 2026. I permessi gratuiti saranno ridotti del 25% nel 2024 e del 50% nel 2025.

Ciò significa che le compagnie aeree dovranno pagare per i loro permessi di Co2, fornendo un incentivo finanziario per inquinare meno.

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Una quantità minore di permessi gratuiti di Co2 - 20 milioni - sarà messa a disposizione dal 2024 al 2030 alle compagnie aeree che utilizzano carburanti sostenibili per l'aviazione (Saf), per compensare in parte la differenza di prezzo tra i Saf e il kerosene, carburante fossile molto più economico.

"Siamo al fianco del settore nel processo di transizione verde", ha detto Suncana Glavak, capo negoziatore del Parlamento europeo.

Finora l'Unione europea ha limitato il proprio mercato delle emissioni del carbonio ai voli all'interno dell'area, ma i negoziatori hanno concordato di valutare nel 2026 se lo schema dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile - agenzia Onu per l'aviazione - per compensare le emissioni di Co2 dei voli internazionali è sulla buona strada per garantire emissioni nette pari a zero entro il 2050. In caso contrario, l'Unione europea proporrà di estendere il proprio mercato di Co2 per coprire le emissioni di tutti i voli in partenza.

Gli attivisti per il clima lamentano che i voli internazionali non saranno aggiunti prima al mercato delle emissioni di Co2.

"Le famiglie medie europee continueranno a pagare molto di più per le loro emissioni di Co2 rispetto a chi vola spesso a lungo raggio", ha detto Jo Dardenne, direttore del settore aereo del gruppo no-profit Transport and Environment.

A partire dal 2025, le compagnie aeree dovranno iniziare a comunicare anche altre emissioni inquinanti, tra cui gli ossidi di azoto e le particelle di fuliggine; nel 2028 la Ue proporrà di aggiungere queste emissioni al mercato del carbonio.

Gli stati membri Ue e il Parlamento europeo dovranno ora approvare formalmente la legge prima che entri in vigore.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Francesca Piscioneri)