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Ue attingerà a mercati per circa 100 mld per finanziare piani recovery - Gentiloni

Il Commissario europeo per l'Economia Paolo Gentiloni durante una conferenza stampa a Bruxelles

di Jan Strupczewski

BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea probabilmente attingerà nella "tarda primavera" ai mercati finanziari per raccogliere circa 100 miliardi di euro al fine di finanziare gli stanziamenti iniziali per i 27 piani nazionali di ripresa.

Lo ha detto il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni.

L'ex presidente del Consiglio italiano ha aggiunto che per Bruxelles febbraio e marzo saranno mesi chiave per valutare le modalità di spesa adottate dai governi per la loro quota parte di Recovery fund (o Next generation Eu) da 750 miliardi, che sarà poi approvato dai ministri delle Finanze Ue.

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"Alla fine di questo processo, il paese destinatario riceverà il 13% del piano complessivo presentato", ha detto Gentiloni in un'intervista.

"Questo significa che nella tarda primavera, la Commissione cercherà tali fondi sui mercati... con l'obiettivo di erogare il pre finanziamento di questo 13% ad ogni Paese che abbia ricevuto l’approvazione del piano", ha aggiunto.

Ulteriori esborsi continueranno, possibilmente due volte all'anno, nei prossimi anni, man mano che i progetti delineati nei programmi nazionali raggiungeranno gli obiettivi concordati - una condizione che sarà valutata dalla Commissione prima di ogni nuovo versamento.

Per ottenere l'approvazione dei piani, i governi devono assicurarsi che le risorse siano destinate a rendere l'economia più 'green' e digitalizzata, a ridurre le strozzature amministrative e ad affrontare i problemi specifici di ciascun Paese evidenziati dalla stessa Commissione nelle sue raccomandazioni.

Ad oggi, solo 17 Paesi hanno inviato alla Commissione le bozze dei piani di spesa per una prima valutazione, prima della presentazione ufficiale a fine febbraio o marzo.

Gentiloni, benché abbia riconosciuto la "consapevolezza" dei Paesi Ue sulla necessità che i piani rispondano adeguatamente ai criteri di conformità richiesta, ha detto: "Abbiamo ancora molto lavoro da fare per tradurre questo in obiettivi stabiliti, traguardi e impegni".

L'Italia è il più grande beneficiario del fondo con una quota di 209 miliardi, ma la crisi di governo ha sollevato dubbi sulla capacità del Paese di mettere a punto un programma che possa ottenere il via libera Ue.

"Le autorità italiane sono consapevoli della necessità di migliorare la proposta che è stata presentata", ha detto Gentiloni, quando gli è stato chiesto se la bozza italiana soddisfi i requisiti della Commissione.

"Abbiamo bisogno soprattutto di due cose: risposte chiare sulle riforme richieste dalla Commissione nelle raccomandazioni del 2019; i dettagli sulle tempistiche di progetto", ha detto Gentiloni.

Il fondo da 750 miliardi è composto sia da sovvenzioni che da finanziamenti da rimborsare in 30 anni a partire dal 2026, con circa 13-15 miliardi di euro di costi di servizio all'anno, ha ricordato Gentiloni.