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Ue concorda su principi nuove regole debito, ma dettagli cruciali ancora da definire

Bandiere europee sventolano davanti alla sede della Commissione europea a Bruxelles

BRUXELLES (Reuters) - I ministri delle Finanze dell'Unione europea hanno concordato i principi generali di una riforma delle regole fiscali europee per meglio accogliere gli investimenti e dare maggiore flessibilità alla riduzione del debito dei Paesi ad alto indebitamento, ma restano da decidere i dettagli cruciali.

Le conclusioni della riunione dei 27 ministri delle Finanze Ue hanno mostrato che gli stati membri sostengono gran parte della proposta della Commissione europea presentata lo scorso novembre, ma la messa in pratica resta una sfida.

"Le conclusioni di oggi riflettono l'obiettivo della Commissione di un sistema più semplice, di una maggiore partecipazione dei Paesi e di un più ampio margine di manovra per la riduzione del debito, unitamente a un'applicazione più stringente", ha detto il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis in una conferenza stampa.

"C'è ancora del lavoro da fare sui dettagli e per raggiungere una convergenza su alcune questioni ancora aperte", ha detto, aggiungendo che l'obiettivo è quello di completare la riforma quest'anno.

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Le regole, create nel 1997 e da allora già riviste tre volte, stanno affrontando una nuova sfida dopo che il sostegno governativo all'economia durante la pandemia di Covid-19 e la crisi del costo della vita del 2022 hanno aumentato il debito pubblico, mentre gli sforzi per fermare il cambiamento climatico richiedono enormi investimenti pubblici.

I ministri hanno concordato che il limite esistente del 3% del Pil per i deficit di bilancio e del 60% del Pil per il debito rimarrà invariato.

Tuttavia, i governi con un debito superiore al limite negozieranno con la Commissione percorsi individuali di riduzione del debito legati a riforme e investimenti, discostandosi da una regola unica che prevede tagli annuali del debito pari a un ventesimo dell'eccedenza rispetto al 60% del Pil.

Poiché molti stati membri hanno un debito ben al di sopra del limite comunitario, avranno a disposizione tra i quattro e i sette anni per imprimere al debito un percorso di riduzione che sarà negoziato con Bruxelles sulla base di un'analisi di sostenibilità del debito condotta dalla Commissione.

Rimangono alcuni punti su cui i ministri non sono d'accordo. Il principale è la metodologia dell'analisi di sostenibilità del debito della Commissione, da cui dipenderà gran parte dell'accordo sul taglio del debito e che limiterà il potere di indebitamento e di spesa di un governo.

Altrettanto controversa è la questione se ci debbano essere dei parametri numerici per la riduzione del debito comuni per tutti i Paesi, anche se negoziano percorsi individuali e, in tal caso, quali dovrebbero essere questi parametri.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)