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Ue, Katainen: Italia può beneficiare di flessibilità bilancio

Jyrki Katainen in una immagine di archivio REUTERS/Pascal Rossignol

di Giuseppe Fonte

ROMA (Reuters) - L'Italia potrà godere di un certo margine di azione nel bilancio pubblico per poter contrastare la recessione e avviare riforme strutturali che spingano la crescita, secondo il vice presidente della Commissione europea Jyrki Katainen.

"È difficile valutare la situazione italiana perché non conosciamo ancora le previsioni di inverno, ma posso immaginare che l'Italia possa beneficiare della flessibilità come altri Paesi", ha detto il commissario finlandese in inglese a margine di una audizione alla Camera.

Venendo incontro alle richieste di Italia e Francia, Bruxelles ha pubblicato martedì un documento che fornisce una interpretazione più elastica dei vincoli di bilancio tra cui il tetto del 3% del Pil per il disavanzo.

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Ai Paesi che presenteranno riforme con effetti positivi di lungo termine sul bilancio e in grado di aumentare la crescita potenziale, la Ue darà più tempo per raggiungere gli obiettivi di risanamento dei conti.

Nel suo intervento alla commissione Bilancio Katainen ha espresso apprezzamento per la legge delega sul mercato del lavoro in via di attuazione: "So che la questione è controversa ma il Jobs Act, secondo me, aiuterà ad assumere ed è anche più equo per i giovani".

Il 24 dicembre il governo ha approvato il primo decreto legislativo previsto dalla delega che istituisce il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti ed elimina la possibilità di reintegra per i licenziamenti economici.

Il decreto tornerà a Palazzo Chigi per il via libera definitivo dopo che le commissioni parlamentari avranno espresso il loro parere, comunque non vincolante per il governo.

MASSIMA PRIORITA' AGLI INVESTIMENTI

La commissione europea non ha finora accolto la richiesta di Roma di consentire lo stralcio degli investimenti produttivi dal calcolo del deficit, ma il vice di Jean-Claude Juncker ha detto che il rilancio degli investimenti è di "massima priorità" dal momento che tutti gli Stati membri hanno "disperatamente bisogno di crescita".

"In Europa c'è tantissimo denaro ma questi soldi non vengono utilizzati. Occorre quindi impegnarsi per mobilitare i capitali privati", ha detto Katainen illustrando il piano Juncker da 315 miliardi che dovrebbe partire "entro la fine del mese di giugno" con il lancio del Feis, il Fondo europeo per gli investimenti strategici.

I finanziamenti dei singoli Stati membri al Feis, se dovessero far lievitare il deficit oltre il limite del 3% in rapporto al Pil, "non innescheranno meccanismi correttivi", ha ribadito Katainen.

Il Feis "è analogo alla Bei ma con una differenza: assumerà una quota di rischio maggiore. Se ci saranno perdite su un progetto il fondo subirà la prima perdita, proprio per incoraggiare i privati a investire", dice il vice presidente della Commissione.

La logica del Feis non è distribuire risorse a fondo perduto "ma prestiti a tassi inferiori a quelli di mercato", ha aggiunto Katainen.

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