Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.922,16
    +40,66 (+0,12%)
     
  • Dow Jones

    37.955,82
    +180,44 (+0,48%)
     
  • Nasdaq

    15.369,49
    -232,01 (-1,49%)
     
  • Nikkei 225

    37.068,35
    -1.011,35 (-2,66%)
     
  • Petrolio

    83,14
    +0,41 (+0,50%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.310,74
    +667,20 (+1,12%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.372,35
    +59,73 (+4,69%)
     
  • Oro

    2.410,40
    +12,40 (+0,52%)
     
  • EUR/USD

    1,0653
    +0,0007 (+0,06%)
     
  • S&P 500

    4.983,11
    -28,01 (-0,56%)
     
  • HANG SENG

    16.224,14
    -161,73 (-0,99%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.918,09
    -18,48 (-0,37%)
     
  • EUR/GBP

    0,8597
    +0,0041 (+0,48%)
     
  • EUR/CHF

    0,9690
    -0,0020 (-0,21%)
     
  • EUR/CAD

    1,4640
    -0,0011 (-0,07%)
     

Italia, revisione Eurostat migliora Pil, difficile che muova deficit/Pil

Un'operaia al lavoro in un'azienda tessile. REUTERS/Paolo Bona

MILANO (Reuters) - La revisione del criterio metodologico del calcolo del Pil decisa da Eurostat, che per l'Italia potrebbe tramutarsi in un incremento compreso tra 1-2 punti percentuali dei dati pregressi del Pil, non sembra destinata a muovere il rapporto tra deficit e reddito nazionale.

"Se l'impatto è dentro questo range è quasi impossibile che faccia muovere il rapporto deficit/pil", ha detto a Reuters Gian Paolo Oneto, direttore Istat per la contabilità nazionale.

In particolare, in base a calcoli Reuters, il deficit/pil dal 3% previsto dal governo per fine 2013 scenderebbe in area 2,94/2,97%, mentre il debito/pil dal 132,9% previsto dal governo scenderebbe in area 130,5/131,8%.

"Si tratta di un adattamento, non di una rivoluzione, e ogni impatto finale probabilmente sarà limitato, al massimo di un paio di punti percentuali per il debito, e frazioni di punto per il deficit", ha detto una fonte comunitaria, parlando in generale, e non riferendosi a un singolo Paese.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

La revisione della metodologia, oltre che un semplice impatto statistico, rischia comunque di avere una serie di risvolti politici, dal momento che Bruxelles chiede ai Paesi membri il rispetto di determinate soglie per il debito e per il deficit, per raggiungere le quali molti Paesi, tra cui l'Italia, hanno varato una serie di misure di consolidamento fiscale.

L'ultimo aggiustamento, per quanto riguarda l'Italia, è avvenuto lo scorso autunno, per correggere uno scostamento pari allo 0,1-0,2% dalla soglia del 3% del rapporto deficit/Pil nel 2013.

C'è poi da considerare l'impatto sulle stime di crescita.

Come nota una fonte del governo che preferisce non farsi citare, se la revisione metodologica producesse un miglioramento della proiezione sul Pil italiano 2014, "sarebbe un'ottima notizia".

L'ultima stima ufficiale del governo è +1,1%, contro il +0,7% circa su cui convergono i principali previsori nazionali e internazionali.

NUOVO METODO CALCOLO PIL PREMIA SPESA PER RICERCA/SVILUPPO

La nuova metodologia, che rientra in un processo di revisione a livello mondiale, sarà adottata nell'Ue a partire da settembre di quest'anno.

"La revisione dei dati sul Pil non è conclusa. Potrebbe per esempio cambiare il perimetro della pubblica amministrazione e nessuno può dire adesso con quali impatti, se positivi o negativi, sul deficit", ha detto ancora Oneto.

Istat comunicherà i dati definitivi il 3 ottobre.

Tra le modifiche previste c'è in particolare quella che riguarda la spesa in ricerca e sviluppo, attualmente conteggiata come un costo e che invece rientrerà tra gli investimenti, a vantaggio del Pil. Questo cambiamento vale un aumento del Pil 2011 dell'area Ue pari all'1,9%.

Un trattamento simile verrà riservato anche alla spesa per armamenti (impatto pari a +0,1% sul Pil Ue 2011), mentre tra le altre modifiche ci sarà anche quella relativa al calcolo dell'impatto su import ed export dei beni inviati all'estero per una fase di lavorazione.

L'Italia, a causa dei ridotti investimenti in ricerca e sviluppo, è nella fascia dei paesi che beneficeranno limitatamente della nuova metodologia. Accanto all'Italia anche per Spagna e Portogallo viene quantificato un incremento sul Pil di 1/2 punti percentuali in più per quel che riguarda il dato del 2011. Per Germania e Francia il beneficio sarebbe ancora maggiore, compreso tra 2 e 3 punti percentuali di Pil. Per Finlandia e Svezia il contributo positivo della nuova metodologia potrebbe arrivare fino al 5% del Pil (la stima è sempre riferita all'anno 2011).

Il documento della Commissione ricorda che la nuova metodologia ha portato negli Usa, dove è stata adottata nell'agosto del 2013, ad un incremento del Pil del 3,5% per gli anni dal 2010 al 2012.

- ha contribuito Giselda Vagnoni da Roma

Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia