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Ue, parlamentari chiedono di "costruire ponti" tra Paesi a COP26

Torre di raffreddamento di una centrale elettrica a carbone a bassissime emissioni China Energy

BRUXELLES (Reuters) - Il Parlamento europeo ha esortato la Ue a intensificare la sua azione diplomatica per garantire impegni più rigorosi per contrastare il cambiamento climatico al prossimo vertice COP26, e ha sostenuto, inoltre, la posizione negoziale del blocco per i colloqui.

Il vertice delle Nazioni Unite, che si terrà dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow, in Scozia, avrà lo scopo di garantire obiettivi più ambiziosi da parte dei Paesi per ridurre le emissioni di gas serra che causano il cambiamento climatico, e completare il "regolamento" per implementare l'accordo di Parigi del 2015.

In una risoluzione adottata con 527 voti contro 134, il Parlamento ha esortato l'Unione europea a "intensificare la sua azione diplomatica" e a costruire ponti tra Paesi ricchi e poveri al COP26, strategia che, secondo il Parlamento, ha contribuito a raggiungere risultati ambiziosi nei precedenti negoziati sul clima.

Il Parlamento ha esortato tutti i Paesi ricchi del G20 a impegnarsi a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La Ue ha fissato questo obiettivo con una legge e sta negoziando un enorme pacchetto di norme per ridurre le emissioni più velocemente in questo decennio.

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"L'Europa sta passando dalle parole ai fatti e vogliamo che gli altri facciano lo stesso", ha detto la deputata portoghese Lidia Pereira, aggiungendo che le politiche climatiche del blocco le danno "buoni motivi" per chiedere agli altri di essere più ambiziosi.

Un modo per rafforzare l'azione internazionale sarebbe quello di formare un club con altri grandi Paesi responsabili delle emissioni per coordinare le politiche, comprese le tariffe alle frontiere sulla CO2, ha detto il Parlamento.

Il Parlamento ha anche sostenuto la posizione negoziale della Ue, concordata dagli Stati membri questo mese, per insistere alla COP26 sulla necessità di norme che richiedano ai Paesi di stabilire obiettivi climatici nazionali ogni cinque anni.

Anche gli Stati Uniti e i Paesi africani sostengono questa posizione e dicono che un ciclo relativamente breve manterrebbe alta la pressione per rivedere gli obiettivi ritenuti troppo deboli. Altri, tra cui Cina e India, si oppongono a un ciclo fisso di cinque anni.

I parlamentari europei si uniranno alla delegazione della Ue alla COP26, ma non parteciperanno ai negoziati formali. Il Parlamento ha detto che i suoi membri dovrebbero essere inclusi nelle riunioni di coordinamento della Ue al COP26, dato che deve approvare gli accordi internazionali firmati dal blocco.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)