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Ue presenta piano industriale green per competere con Usa e Cina

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen presenta a Bruxelles una "comunicazione" che illustra il "Piano industriale Green Deal" dell'Ue

BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea ha presentato un piano per sostenere la transizione verde dell'industria europea, proponendo un'estensione degli aiuti di Stato in modo da consentire all'Europa di competere con gli Usa nel campo delle tecnologie green, riducendo al contempo la propria dipendenza dalla Cina.

Nell'ambito del piano, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato una riorganizzazione dei fondi Ue attualmente esistenti, iter autorizzativi più rapidi per l'approvazione dei progetti green, e una serie di iniziative volte a migliorare le competenze e a siglare accordi commerciali che garantiscano l'approvvigionamento di materie prime essenziali.

Si tratta in parte di una risposta ai programmi di sostegno multimiliardari di Cina e Stati Uniti, tra cui l'Inflation Reduction Act di Washington.

"Le principali economie stanno giustamente aumentando gli investimenti nelle industrie a zero emissioni", ha detto von der Leyen in una conferenza stampa. "Il nostro obiettivo è quello di avere un campo di gioco a livello globale".

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Molti leader Ue temono che i criteri previsti nell'Inflation Reduction Act statunitense incoraggino molte aziende europee a delocalizzare, rendendo gli Usa i leader della tecnologia verde a spese dell'Europa.

L'Agenzia Internazionale dell'Energia stima che il mercato globale della produzione di massa di energia verde triplicherà fino a raggiungere circa 650 miliardi di dollari all'anno entro il 2030, con un raddoppio dei posti di lavoro nel settore manifatturiero. L'Unione europea vuole essere della partita.

"Sappiamo che nei prossimi anni si deciderà la forma che prenderà il sistema economico, l'economia a zero emissioni, e la sua collocazione geografica. E noi vogliamo essere una parte importante di questa industria a zero emissioni di cui abbiamo bisogno a livello globale", ha detto la von der Leyen.

Von der Leyen ha proposto di allentare le regole sugli aiuti di Stato per gli investimenti nelle energie rinnovabili o per la decarbonizzazione dell'industria, su base temporanea, fino alla fine del 2025, pur ammettendo che non tutti i Paesi dell'Ue saranno in grado di offrire sussidi nella stessa misura di Francia e Germania.

Per cercare di garantire condizioni di parità anche all'interno della Ue, von der Leyen ha affermato che gli Stati membri potrebbero, ad esempio, attingere a circa 250 miliardi di euro, in gran parte dei quali provenienti dal fondo di ripresa post-pandemia dell'Ue.

La Commissione europea spera che gli Stati membri appoggino il piano al Consiglio europeo del 9-10 febbraio, ma il dibattito rimane acceso.

Il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck, che la prossima settimana si recherà a Washington insieme al ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, ha accolto con favore le proposte.

Alcuni membri Ue hanno tuttavia già espresso la loro opposizione ad alcune parti del piano, in particolare a quelle relative all'allentamento delle norme sugli aiuti di Stato e alla prospettiva che i Paesi più grandi, come Francia e Germania, possano spendere più degli altri.

Vi è inoltre una chiara resistenza di alcuni paesi ai precedenti ipotesi secondo le quali il piano potrebbe comportare ulteriori prestiti congiunti. Ipotesi che un diplomatico Ue di alto livello ha detto essere "molto vicina" a essere esclusa.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Andrea Mandalà)