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Un fiore dalle mille proprietà: la passiflora è il calmante naturale di cui abbiamo proprio bisogno

Photo credit: fotogaby - Getty Images
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La passiflora è una pianta rampicante originaria di Centro e Sud America dalle straordinarie proprietà: il nome un po’ curioso deriva dai fiori esuberanti e barocchi che produce, simili all’iconografia della Passione di Cristo. I suoi effetti benefici sul nostro organismo sono conosciuti da secoli, tanto che i nativi americani (specialmente nella zona dell’odierno Perù) la utilizzavano come sedativo già ben prima dell’arrivo degli europei. Non ci volle molto prima che i colonizzatori del vecchio continente ne comprendessero le straordinarie proprietà e iniziassero a importare e coltivare anche in Europa questa pianta medicinale. La passiflora è molto conosciuta anche perché produce un frutto esotico commestibile altrettanto famoso: si tratta della maracuja o frutto della passione. Scopriamo insieme tutte le proprietà di questa meraviglia della natura, i suoi benefici e i suoi possibili effetti collaterali.

Photo credit: Westend61 - Getty Images
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Proprietà terapeutiche e benefici della passiflora

Le foglie e i fiori della passiflora contengono diversi composti organici, tra cui spicca l’elevato quantitativo di fitosteroli, acidi fenolici, amminoacidi e flavonoidi. Questi principi attivi interagiscono con il midollo spinale e sono in grado di legarsi ai recettori di benzodiazepina del cervello, producendo un marcato effetto calmante a livello fisico e psichico. Per questo motivo viene utilizzata soprattutto come rimedio contro l’insonnia e in generale come ansiolitico, in special modo nella medicina omeopatica. Studi recenti dimostrano che la passiflora riduce il livello di attività cerebrale e induce uno stato di rilassatezza che concilia e regolarizza il sonno soprattutto negli adulti: chi la assume è meno soggetto ai risvegli notturni, senza patire effetti di intontimento al risveglio, come può succedere con i sonniferi. Può essere un valido aiuto anche nei casi di stress, ansia cronica, nevrosi, depressione e come trattamento per i più comuni sintomi della menopausa quali per esempio irritabilità o vampate di calore. Vuoi combattere la fastidiosa fame nervosa che ti prende a metà mattina? La passiflora può contribuire a placare gli stati ansiosi che spingono a mangiare in maniera compulsiva, calmando gli impulsi che hanno il sopravvento sulla forza di volontà.

Photo credit: Kemal Yildirim - Getty Images
Photo credit: Kemal Yildirim - Getty Images

Gli alcaloidi contenuti nella passiflora le permettono inoltre di fungere da eccellente antispastico e contrastare efficacemente la sindrome dell’intestino irritabile, gli spasmi gastrici di origine nervosa e le ulcere. Queste proprietà fanno sì che in molti sciroppi per la tosse questa pianta sia un ingrediente indispensabile, utilissima per placare gli spasmi della tosse notturna. Se sei alla prese con dei fastidiosi dolori mestruali e sei in cerca di un rimedio naturale dovresti provare ad assumere con regolarità un infuso di passiflora: noterai dei miglioramenti in tempi brevi.

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Altri studi tuttora in corso sembrano confermare che la passiflora possa essere preziosa nel trattamento della sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) nei bambini fino a 12 anni. Se assunta per via orale per qualche settimana è in grado di ridurre alcuni sintomi e garantire risultati simili ai farmaci solitamente utilizzati. Infine, l’assunzione di estratto di passiflora può aiutare anche le persone che soffrono di sindrome da astinenza da droghe o alcol, riducendo ansia e stress durante il lungo e difficile periodo della disintossicazione dalle sostanze.

Le proprietà della passiflora in gocce

Di norma la passiflora si assume poco prima di andare a dormire sotto forma di tisana o infuso, soprattutto quando viene usata per combattere i sintomi dell’insonnia. Per prepararla ti basta far bollire l’acqua e aggiungere un cucchiaio di fiori essiccati, attendere una manciata di minuti e filtrare il liquido che a questo punto è pronto per essere bevuto. Esistono anche compresse da assumere per via orale dopo i pasti e la tintura madre di passiflora, preparata con l’estratto ottenuto dalla pianta fresca. Quest’ultima va diluita con un po’ d’acqua prima di essere bevuta: di solito bastano una trentina di gocce per ottenere il tipico effetto calmante e rilassante. La passiflora può anche essere presente come principio attivo, più raramente, in alcune creme per uso topico: in questi casi è indicata per il trattamento delle emorroidi e si dimostra utile per ridurre gonfiore e infiammazione. Ti consigliamo comunque di consultare sempre un medico prima di usare la passiflora per finalità terapeutiche, così da avere indicazioni precise sulle dosi e le preparazioni più adatte ai vostri sintomi.

Controindicazioni ed effetti collaterali della passiflora

In generale gli studi sugli effetti collaterali della passiflora non hanno dimostrato una particolare pericolosità di questa pianta. Assumerla per via orale non crea assuefazione nel nostro organismo e quindi risulta abbastanza semplice interrompere la somministrazione in maniera volontaria. Nonostante queste buone notizie ci sono tuttavia alcune precauzioni da mettere in campo per scongiurare brutte sorprese. Innanzitutto è meglio evitare l’utilizzo di preparazioni a base di passiflora se stai già seguendo una cura a base di psicofarmaci: sonniferi, sedativi, barbiturici e antidepressivi rischiano di amplificare in maniera eccessiva gli effetti rilassanti tipici di questa pianta e possono quindi causare estrema sonnolenza o l’aumento della durata del sonno anche di diverse ore. Se hai bevuto alcol non è una buona idea accompagnarlo con una tisana alla passiflora, perché gli effetti collaterali anche in questo caso si “sommerebbero”.

Photo credit: AleksandarNakic - Getty Images
Photo credit: AleksandarNakic - Getty Images

La gravidanza e il periodo immediatamente successivo dell’allattamento sono dei momenti delicati per la salute di ogni donna e in questi frangenti è assolutamente sconsigliato il consumo di qualunque preparato a base di passiflora. Alcune ricerche mostrano che i composti chimici del fiore possono causare forti e ripetute contrazioni dell’utero e, nei casi più gravi, conducono a un travaglio e un parto prematuro. La pericolosità della passiflora durante l’allattamento non è stata chiarita ma i medici in via precauzionale ne vietano tassativamente l’utilizzo: seguiamo il loro consiglio. Se stai per sottoporti a un’operazione chirurgica dovresti interrompere l’assunzione di questa pianta almeno due settimane prima dell’intervento perché la passiflora potrebbe interagire con l’anestesia, ampliandone gli effetti sul corpo. Altri effetti collaterali messi in relazione al suo consumo includono sensazione ricorrente di nausea, accelerazione del battito cardiaco e prolungato offuscamento della lucidità di ragionamento.

Un ulteriore problema può derivare dal dosaggio. Per alcune donne le dosi consigliate dal medico possono risultare poco incisive e viene spontaneo aumentare significativamente il numero di gocce o di compresse assunte ogni giorno. Il sovradosaggio però è un rischio dietro l’angolo che non vale la pena correre: se consumata in quantità eccessive infatti la passiflora perde tutte le sue doti calmanti e diventa un vero e proprio eccitante, capace di provocare tachicardia.