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Una Finestra sull’Europa: il Via Libera della BCE al Quantitative Easing Illimitato Salva le Borse

Ancora un’inversione di tendenza: i mercati sono tornati ieri a passi di danza verso quello che sembra essere il loro ambiente più naturale al momento, caratterizzato da un’elevatissima volatilità.

Dopo una partenza in rosso per tutte le borse europee, e un picco più o meno grave a metà sessione, in chiusura tutti gli indici sono riusciti a mantenere la crescita degli ultimi due giorni, ma con valori molto più modesti.

L’evento principale della giornata di ieri è stato il Vertice dei Capi di Governo dell’Unione Europea, in cui si è discusso delle misure da adottare a livello comunitario.

L’Italia, che resta insieme alla Spagna il Paese più colpito dall’epidemia di Coronavirus, ha esplicitamente respinto le prime bozze dell’Unione, chiedendo un “coronabond” per arginare le conseguenze macroeconomiche.

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In conclusione, l’Italia ha rifiutato di firmare la bozza, invitando l’Europa, entro dieci giorni, a trovare una soluzione più adeguata. Dello stesso avviso anche la Spagna, il secondo paese europeo per numero di contagi.

In breve, secondo alcuni Paesi, Italia in testa, le misure da adottare contro il Coronavirus non possono essere le stesse stabilite già in passato per le classiche crisi finanziarie, come avvenuto ad esempio per la questione greca.

I principali indici dell’Eurozona

Nonostante l’esito dell’incontro tra i leader dell’Eurogruppo, nel suo Bollettino mensile la BCE ha dato il via libera allo strumento del Quantitative Easing senza limiti di acquisti.

Si tratta della prima deroga al limite di acquisti, che ha permesso alle borse europee di recuperare valore proprio a chiusura ormai imminente.

Così, il FTSE MIB di Milano ha strappato un +0,73% e il DAX 30 tedesco un +1,28%. Migliori le performances del CAC 40 francese (+2,51%) e del FTSE 100 di Londra (+2,24%).

Nonostante l’andamento debole di Milano, lo spread BTp/Bund si è contratto ulteriormente, scendendo a quota 160 punti, al suo minimo da inizio mese.

EUR/USD nuovamente a quota 1,10

Sempre a causa dell’assoluta novità presentata dalla BCE, anche il rapporto euro/dollaro è tornato a quota 1,10, dopo le recenti chiusure poco mosse.

A parità di altre condizioni, è possibile che l’euro possa spingersi nel breve termine anche a quota 1,10, mentre il rapporto con lo yen resta ancora poco mosso (a quota 120,8).

Il petrolio torna a scendere

Dopo le ultime sessioni certamente non entusiasmanti, ma in cui il petrolio era riuscito a frenare il crollo, nella giornata di ieri il prezzo del greggio ha subito una nuova contrazione.

Il WTI (futures di Maggio) è arrivato a quota 23,4 dollari, mentre il Brent resta intorno ai 27 dollari.

Non tende a frenare infatti l’agitazione degli investitori per i possibili scenari su un’ancora più netta riduzione della domanda nel medio periodo.

Il colpo di grazia, però, è stato dato dai dati sulla disoccupazione negli Stati Uniti, peggiori rispetto alle attese di molti analisti.

In questo periodo, secondo Goldman Sachs, la domanda di petrolio potrebbe iniziare a diminuire di 10,5 barili al giorno, e di 18,7 milioni ad Aprile.

Il Calendario Economico dell’Eurozona

Un’altra settimana calda per i mercati volge al termine, dopo una serie di sessioni molto volatili, il cui baricentro sono rimaste le decisioni delle varie banche centrali.

Nella giornata di oggi, al netto di eventuali sorprese, non si attendono importanti market movers internazionali. In Italia l’attenzione degli investitori resterà quindi puntata sugli indici di business e consumer confidence in italia

This article was originally posted on FX Empire

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