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Una Finestra sull’Europa: La Risposta dell’Unione Europea e degli USA Risolleverà i Mercati?

La settimana scorsa è stata caratterizzata da un indebolimento dei mercati europei nella prima parte e da un vero crollo nella giornata di giovedì, con la peggiore performance di sempre per Piazza Affari.

Già venerdì, dopo le misure anticipate dalla BCE e l’ipotesi di un cordone economico europeo contro il Coronavirus (che ha visto un’impennata di contagi anche in Spagna, Francia e Germania) i principali listini sono ripartiti, ma le prospettive per la settimana appena iniziata restano incerte sul fronte macroeconomico, in Europa e non solo.

I mercati europei nella chiusura di venerdì

La settimana scorsa si è chiusa dunque con un discreto rimbalzo dei mercati europei, con Milano che è tornata la migliore nelle Piazze europee, in crescita del +7,12%. In questo contesto, diversi titoli sono stati sospesi dalla Consob per eccesso di rialzo.

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La ripresa del CAC 40 parigino e del DAX 30 tedesco è stata invece ben meno rilevante, in chiusura rispettivamente del +1,8% e +0,77%.

L’indice di Londra ha mostrato la settimana scorsa la maggiore resistenza, con perdite relativamente limitate giovedì e un rialzo del +2,46% venerdì, nonostante le stravaganti parole di Boris Johnson sulla possibilità di adottare un sistema di “immunità di gregge” per sconfiggere il Coronavirus.

Le Misure della BCE dopo il primo annuncio di Lagarde

Dopo il primo tiepido annuncio di Christine Lagarde, Presidente della BCE, nella fine della settimana scorsa la Commissione Europea ha annunciato di essere pronta ad attivare una clausola di recesso per un sostegno più generale ai bilanci. Si tratta di uno strumento che sospenderebbe l’aggiustamento raccomandato nell’ipotesi di rallentamento economico per l’intera Eurozona.

Inoltre, la Presidente Ursula von der Leyen ha espressamente reso noto che l’Unione Europea è già pronta ad aiutare l’Italia per qualsiasi necessità, così come tutti gli altri Paesi che dovessero trovarsi in difficoltà a causa dell’epidemia.

Nel dettaglio, la BCE ha deciso di non tagliare i tassi per il momento, continuando ad osservare la situazione e ampliando invece il Quantitative Easing di circa 120 miliardi di euro per il 2020.

Nelle scorse ore la Fed degli Stati Uniti ha invece ulteriormente ridotto i tassi di interesse, adesso vicino allo zero, al minimo del 2008. La nuova misura si affianca al piano di acquisto titoli da 700 miliardi di dollari per sostenere l’economia.

Petrolio in lieve recupero con le dichiarazioni di Trump

Dopo una settimana nera, il petrolio ha iniziato un lieve recupero con i future Brent e Wti in lieve aumento.

Sabato  è giunta la dichiarazione di Trump volta a supportare gli operatori dello shale oil: gli USA incrementeranno sensibilmente le loro riserve per spingere al rialzo i prezzi del petrolio, in calo come non accadeva dalla crisi del 2008.

Per lo stoccaggio nella riserva strategica, Trump ha infatti deciso di comprare grandi quantità di greggio e “riempire fino all’orlo” la Strategic Petroleum Reserve.

Secondo le prime stime, la misura adottata dagli USA dovrebbe costare circa 2,6 miliardi di dollari, ma potrebbe rivelarsi inefficiente, soprattutto considerando l’aumento delle forniture previsto nei prossimi mesi.

Il Calendario Economico dell’Eurozona

Nella giornata di oggi per l’Italia si attende l’indice IPC e IAPC, mentre in Francia si avvia l’asta di BTF a 3, 6 e 12 mesi. Occhi puntati anche sulla Cina con i suoi dati sulla produzione industriale, sulle vendite al dettaglio e sul tasso di disoccupazione.

Domani sarà il turno dell’indice ZEW sul sentiment dell’economia tedesca, mentre si terrà un vertice dei Ministri delle Finanze UE.

Mercoledì giornata ricca di appuntamenti con i dati sulle vendite industriali italiane e sul saldo della bilancia commerciale. Anche per l’intera Eurozona (e in Giappone) verranno forniti i dati sulla Bilancia Commerciale e l’indice IPC mensile e annuale.

Infine, giovedì continueranno le aste francesi e spagnole, mentre venerdì si attende l’indice tedesco dei prezzi di produzione su base annuale e mensile, previsto da molti analisti in netto calo rispetto alle rilevazioni precedenti.

This article was originally posted on FX Empire

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