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Una Finestra sull’Europa: QE Illimitato della Fed Salva in Parte i Mercati. Oggi gli Indici PMI dell’Eurozona

La giornata di ieri si è aperta per le borse europee con un netto calo, per Piazza Affari dovuto alla scelta del Governo di congelare le attività produttive non essenziali per il mese.

Nella seconda metà della sessione, però, le borse sono tornate a crescere limitando le perdite, con Milano in rosso del -1,10%, la performance migliore rispetto agli altri indici.

Il salvataggio, non del tutto riuscito, è giunto grazie all’ultimo annuncio della Federal Reserve, che ha promesso un Quantitative Easing illimitato, dopo i tagli ai minimi storici delle scorse settimane.

Intanto, ieri in Italia i contagi di Coronavirus hanno raggiunto quota 63.927 persone, comprese vittime e guariti.

I principali indici dell’Eurozona

Nella giornata di ieri, l’indice FTSE MIB di Piazza Affari ha chiuso, come accennato, in rosso del -1,09%, dopo una sessione assai volatile caratterizzata in mattinata da un forte ribasso e nel pomeriggio da una netta ripresa.

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Il titolo migliore è stato  Nexi (+11,4%) mentre dopo le dimissioni del CEO Muhlhauser Cnh Industrial è crollata del -14,9%.

Anche lo spread, inizialmente schizzato sopra i 200 punti base, ha chiuso poi a 198 punti base, con il rendimento del decennale benchmark all’1,61%.

Ancor peggio per le altre borse europee: Francoforte e Parigi hanno perso rispettivamente il -2,99% e il -2,93%, mentre Londra è scivolata sotto del -3,58%. Male anche l’Ibex-35 di Madrid, in calo del -3,31%.

Scende l’indice di fiducia dei consumatori a Marzo

Tra le altre cose, ieri sono stati rivelati anche gli indici della fiducia dei consumatori nell’Eurozona, che sono scesi di 5 punti, a quota -11,6. Si tratta di un valore sensibilmente inferiore rispetto alla media di lungo termine di -10,4 punti per l’Uunione Europea.

Chiaramente, i dati tengono solo parzialmente conto dell’epidemia di Coronavirus in Europa, ma risultano comunque meno drammatici di alcune previsioni che ipotizzavano un valore intorno a -15.

Petrolio ancora debole, oro in lieve aumento

Per il petrolio, la settimana è iniziata in deciso aumento, anche grazie alla bomba lanciata dalla Federal Reserve. Le contrattazioni si sono mosse al rialzo sia per il Wti che per il Brent, rispettivamente a 24,52 dollari e 30,63 dollari al barile.

Nonostante ciò, gli analisti sono ancora molto scettici. C’è chi ritiene, infatti, che la domanda possa nuovamente precipitare di oltre 10 milioni di barili al giorno, per il 10% del consumo odierno globale. Per questa ragione, è possibile che l’andamento di Wti e Brent scivoli ancora nei prossimi giorni.

Quanto all’oro, il suo prezzo ha continuato a crescere superando quota 1500 dollari l’oncia, dopo le numerose vendite della scorsa settimana. Attualmente, il prezzo del bene rifugio è di 1565 dollari l’oncia.

Adesso, con la mossa della Fed, il valore dell’oro potrebbe continuare a crescere per raggiungere un nuovo target di 1700 dollari, che costituisce il valore massimo più recente per il metallo prezioso. Chiaramente, l’andamento sarà strettamente legato alle misure delle Banche Centrali in questi giorni di picco dei contagi in Europa.

Il Calendario Economico dell’Eurozona

Oggi si attendono gli indici PMI manifatturieri e dei servizi in Francia, in Germania e nell’Eurozona. Domani, invece, sarà il turno dell’indice IFO Business Climate in Germania e dei dati sull’inflazione del Regno Unito su base mensile e annuale.

Giovedì 26 Marzo, invece, l’attenzione sarà catalizzata dal bollettino economico dell’eurozona, ma ci sarà spazio anche per l’indicatore di Business Confidence in Francia, l’indice GfK di Consumer Confidence in Germania e i dati sulle vendite al dettaglio nel Regno Unito.

Infine, venerdì si attendono gli indici business e consumer confidence in Italia.

This article was originally posted on FX Empire

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