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Una nuova vita a Istanbul: in fuga dalla Russia di Putin

ISTANBUL (TURCHIA) - Lev Kamyshev, 37 anni, guarda le foto già con nostalgia, nel suo appartamento temporaneo a Istanbul: è appena fuggito dalla Russia. Ha deciso di partire il giorno dopo l'appello alla mobilitazione del presidente russo Vladimir Putin.

"Avevo paura, ero devastato. Ho lasciato tutto quello che avevo, sono vuoto dentro".

Per arrivare a Istanbul ha affrontato un viaggio massacrante di 26 ore, in treno e autobus. Prima, però, Lev ha attraversato il Kazakistan a piedi, perché aveva paura di affrontare le autorità russe negli aeroporti.

"Volevo solo salvarmi la vita. Ovviamente non penso sia giusto scappare, ma il mio governo non mi ha lasciato scelta".

Euronews
Lev Kamyshev durante l'intervista. - Euronews

Le autorità di Istanbul stimano che circa 10.000 persone siano arrivate in città dalla Russia dall'annuncio della mobilitazione russa, lo scorso 21 settembre. 
E nella regione di Antalya, sempre in Turchia, un funzionario ha riferito che 1.800 russi sono arrivati nei primissimi giorni.

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In Turchia, naturalmente, non serve alcun visto d'ingresso per i cittadini russi. Così anche per altri Paesi ex sovietici.

In Kazakistan, i russi fuggiti dal loro Paese sarebbero addirittura 200.000, come ha affermato il ministro dell'Interno kazako. 
In Georgia, secondo i dati di Tbilisi, sono 69.000 i cittadini russi che hanno varcato il confine.

I voli per la Turchia sono spesso esauriti, giorno dopo giorno. Ma è impossibile calcolare quanti stiano effettivamente arrivando per evitare di finire al fronte.

Alcuni governi dell'Unione Europea, in particolare Lettonia e Lituania, non sono particolarmente solidali con chi fugge dalla Russia di Putin.

Il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, afferma che "il suo Paese non concederà asilo a persone semplicemente in fuga dalle loro responsabilità: i russi dovrebbero restare e combattere Putin in Russia", ha scritto due settimane fa su Twitter.

L'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha dichiarato a Euronews che le persone in cerca di asilo dovrebbero essere assistite "ovunque e chiunque esse siano".

"Se rimani, puoi essere mandato a combattere o puoi finire ammazzato in un dipartimento di polizia".

Da Istanbul, però, Lev spera di ottenere asilo in Germania, il suo vero obiettivo.
Il governo tedesco non ha risposto alla richiesta di Euronews di commentare se concederà (o no) asilo ai cittadini russi.

Euronews
Kristina Jovanovski, inviata a Istanbul. - Euronews

L'inviata a Istanbul, Kristina Jovanovski, racconta: 
"Euronews ha parlato con un altro russo fuggito in Turchia la scorsa settimana. Dice che è contrario alla guerra e se ne è andato perchè temeva di essere costretto a combattere. In seguito, ci ha rivelato di essere spaventato per la messa in onda dell'intervista, persino con il volto nascosto. E abbiamo dovuto togliere la sua intervista dal nostro servizio".

Lev, intanto, confessa di voler tornare in Russia dopo la guerra.

“Vogliamo essere tra gli uomini che, alla fine della guerra, non hanno mai sparato un colpo. Torneremo.
Ricostruiremo una nuova Russia. E aiuteremo a ricostruire l'Ucraina".