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Una settimana senza cannabis e la memoria migliora

Per lo studio i ricercatori hanno coinvolto 88 partecipanti di età compresa fra i 16 e i 25 anni, nella zone intorno a Boston (Getty)
Per lo studio i ricercatori hanno coinvolto 88 partecipanti di età compresa fra i 16 e i 25 anni, nella zone intorno a Boston (Getty)

Basta smettere di fumare per pochi giorni e alcuni deficit associati all’uso di cannabis scompaiono. Interrompere l’assunzione di cannabis potrebbe migliorare la memoria dopo solo una settimana di astinenza. Lo certifica uno studio americano che mette in correlazione la memoria e la sostanza stupefacente.

Lo studio

La ricerca è apparsa su The Journal of Clinical Psychiatry, coordinata dal Massachusetts General Hospital e si è occupata di analizzare come la memoria e l’attenzione variavano dopo aver smesso di fumare. Evidenze di studi precedenti, seppure senza una dimostrata associazione sul piano causale, avevano rivelato che chi ha consumato cannabis in adolescenza, ha riscontrato un basso funzionamento neuro-cognitivo.

La prova scientifica

Partendo da questa prova scientifica, lo studio di oggi nasce con l’intento di capire se e dopo quanto tempo, smettendo di fumare cannabis, si possa registrare un aumento di alcune capacità legate all’apprendimento.

Il campione

Per lo studio i ricercatori hanno coinvolto 88 partecipanti di età compresa fra i 16 e i 25 anni, nella zone intorno a Boston, che facevano uso di cannabis almeno una volta alla settimana. I volontari sono stati divisi in due gruppi, di cui uno avrebbe smesso di fumare almeno per 30 giorni, la durata del monitoraggio, mentre l’altro non avrebbe modificato alcuna abitudine.

I risultati

La memoria e l’attenzione all’interno dei due gruppi è stata misurata tramite specifici biomarcatori. La capacità di imparare e ricordare nuove informazioni è stata potenziata soltanto fra i volontari che si sono astenuti dalla cannabis. I benefici per la memoria si sono manifestati già dopo una settimana di interruzione. L’astinenza, invece, non ha avuto alcun effetto sull’attenzione: entrambi i gruppi di ragazzi hanno dimostrati miglioramenti durante i test.

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