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Un’azienda italiana vuole produrre la plastica che non inquina

Per produrre la nuova plastica, Bio-on con Hera, utilizzerà l’anidride carbonica presente in atmosfera come materia prima (Getty)
Per produrre la nuova plastica, Bio-on con Hera, utilizzerà l’anidride carbonica presente in atmosfera come materia prima (Getty)

Produrre un polimero biodegradabile utilizzando anidride carbonica in un impianto alimentato da fonti rinnovabili. Utopia? No, un’azienda in Italia punta proprio a produrre bioplastica dalla Co2. Si tratterebbe, quindi, di plastica biodegradabile al 100 per cento, prodotta da Lux-on, una nuova società italiana nata dall’alleanza tra Bio-on, azienda che produce bioplastica, e il gruppo Hera.

La tecnologia

La tecnologia di base rimane la stessa, così come il prodotto finale. Abbiamo aggiunto un substrato a quelli già utilizzati”, spiega Marco Astorri, presidente e ceo di Bio-on. Già oggi l’azienda produce il biopolimero Phas, utilizzando melassi di barbabietola e canna da zucchero, scarti di frutta e patate e olio di frittura esausto.

L’anidride carbonica

Per produrre la nuova plastica che non inquina, Bio-on con Hera, utilizzerà l’anidride carbonica presente in atmosfera come materia prima. La Co2 verrà assorbita direttamente dall’aria. “L’impianto sarà dotato di ventole alte diversi metri, che assorbiranno l’aria e filtreranno l’anidride carbonica. È una tecnologia installata già in diverse città, noi la adattiamo alle nostre esigenze. E abbiamo l’ambizione di utilizzarla non solo per assorbire la Co2, ma anche per produrre il biopolimero”, spiega Astorri a Wired.

I pannelli fotovoltaici

L’energia impiegata nel processo produttivo arriverà dai pannelli fotovoltaici. Quella in eccesso sarà stoccata sotto forma di idrogeno, scelta che permetterà di garantire il funzionamento dell’impianto sull’intero arco delle 24 ore. Il nuovo impianto si estenderà su una superficie di 1.500 metri quadrati, e sorgerà accanto agli stabilimenti Bio-on, a Castel San Pietro Terme, nell’hinterland di Bologna.

La partecipazione

Lux-on è partecipata al 90 per cento da Bio-on e al 10 per cento dal gruppo Hera. Quest’ultimo avrà la possibilità di salire fino al 49,9 per cento. “La nostra realtà fa di innovazione e sostenibilità due principi fondamentali. Crediamo che questa alleanza possa essere sviluppata anche oltre il nostro territorio”, commenta Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo della multiutility che serve oltre 350 comuni italiani. Hera porterà in dote 200mila tonnellate l’anno di sfalci e potature.

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