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Unicredit un’altra voragine a cielo aperto!

La scorsa settimana c’era davvero da piegarsi in due dalle risate ad assistere al mercato che liquidava Intesa per comprare a mano bassa Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) , ma si sa, il mercato delle aspettative razionali, la più grande fesseria mai inventata nella storia dell’economia, ha sempre ragione dicono loro.

Di Unicredit è meglio non dire niente, gli elefanti in mezzo alla cristalleria, basta che si agitano e fanno danni da fermi, a dire qualcosa ci hanno pensato loro…

Unicredit, si avvicina l’aumento di capitale. Il 2016 chiuderà in rosso di 11,8 miliardi

11.800.000.000 unidicivirgolaottomiliardi di perdita e meno male che si sono già sbarazzati dei gioielli di casa in parte di Fineco e Pekao e Pioneer.

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Sembra di essere tornati ai tempi del Monte dei Fiaschi di Siena quando annunciava una perdita e ci faceva sopra un aumento di capitale dietro l’altro per poi veder svanire qualche miliardo di capitalizzazione in qualche mese.

“L’accelerazione delle tempistiche dell’aumento di capitale è abbastanza sorprendente, considerando che l’operazione dovrebbe partire il 6 febbraio”, dicono gli analisti di Icbpi (…) “Non è da escludere che il management voglia approfittare della buona intonazione dei mercati, scongiurando il rischio di realizzare l’operazione a condizioni più sfavorevoli di quelle correnti (il titolo è salito del 16,4% nel corso degli ultimi tre mesi)”.

Farlo nel bel mezzo di una correzione di mercato è una tempistica davvero perfetta Chapeau!

(…) la banca specifica che “il gruppo ha preso in considerazione una serie di ulteriori svalutazioni una tantum pari a circa euro 1,0 miliardo, che si attende verranno contabilizzate nell’esercizio 2016.

Tali poste una tantum derivano principalmente da una maggiore svalutazione della quota nel Fondo Atlante, di alcune partecipazioni e imposte differite attive (DTA) dovute a differenze temporali e dai contributi straordinari al Fondo di Risoluzione Nazionale. Di conseguenza, nella stima dei risultati netti 2016 del Gruppo si prevede di registrare una perdita di circa euro 11,8 miliardi. Rettificato dalle poste non ricorrenti, il risultato economico netto del Gruppo 2016 sarebbe stato positivo”.

Il fondo Atlante una partecipazione da un miliardo svalutato di quasi un miliardo?

Proprio questa qui sotto che doveva rendere il 6 %?

Davvero una previsione fantastica, addirittura un ritorno sul capitale investito del 6% erano arrivati a promettere.

Ora con calma e senza fretta torna in campo l’ EBA ora e solo ora suggerisce di far sparire per qualche annetto tutta l’immondizia finanziaria in circolazione.

In serata la Federal Reserve riporterà il sorriso sui mercati, in fondo è questo il principale compito di una banca centrale, proteggere i suoi azionisti le banche, il resto puro contorno!

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online