UniCredit alza guidance 2023 dopo forte trimestre sopra attese
MILANO (Reuters) -UniCredit ha migliorato la guidance sul 2023 dopo avere chiuso il primo trimestre con una crescita dell'utile superiore alle attese, sostenuto da forti ricavi.
La borsa ha apprezzato i solidi risultati e i nuovi target premiando il titolo, che ha già ha registrato una delle migliori performance del settore bancario europeo da inizio anno, con un rialzo fino a quasi il 6%.
L'istituto guidato da Andrea Orcel prevede per l'anno in corso un utile netto di oltre 6,5 miliardi, migliorando le indicazioni fornite a febbraio di un risultato 2023 in linea con quello del 2022 di 5,2 miliardi di euro.
Nella nuova guidance, specifica la banca, l'utile netto è calcolato ante cedole AT1 e cedole Cashes, e al netto dei costi di integrazione, con una leggera modifica rispetto alla precedente definizione che, tuttavia, rende i due target ampiamente comparabili.
"Il miglioramento delle prospettive macroeconomiche e dei tassi d'interesse, il positivo andamento del business, la nostra trasformazione in atto e le rafforzate linee di difesa ci hanno permesso di aumentare la guidance per il 2023 sulle principali metriche", ha detto l'AD Andrea Orcel nel comunicato.
L'utile netto del primo trimestre è stato di 2,06 miliardi di euro, ben oltre il consensus degli analisti fornito dalla banca di 1,3 miliardi.
L'utile deriva, in particolare, da una crescita dei ricavi totali del 18,3% su anno a 5,9 miliardi, sopra le attese, e di cui 3,3 miliardi di margine di interesse, in rialzo del 43,6% su anno, e in calo del 3,4% sul trimestre precedente.
Le commissioni si attestano a 2 miliardi, in calo del 2% su anno e in rialzo del 10,7% su trimestre.
La guidance aggiornata sul 2023 vede un margine di interesse a oltre 12,6 miliardi, rispetto al precedente target sopra i 11,3 miliardi.
Nell'ambito dell'ambizioso piano di distribuzione del capitale, UniCredit fissa adesso l'asticella sul 2023 a un livello pari ad almeno 5,75 miliardi attraverso dividendi e buyback, in rialzo da 5,25 miliardi distribuiti sui risultati del 2022, con un incremento del 40% dal 2021.
Sul fronte patrimoniale, il Cet1 ha sorpreso positivamente le attese degli analisti, stabilendosi al 16,05%.
Nei primi tre mesi dell'anno i depositi commerciali hanno visto una flessione dell'1,6% rispetto al trimestre precedente.
Al riguardo, nel corso della conference call con la stampa, Orcel ha detto che, grazie alla forte posizione di liquidità, l'istituto può comunque permettersi di gestire con profitto la propria base depositi.
Il beta sui depositi, ovvero la quota di un aumento dei tassi di interesse trasferita sui tassi dei depositi, è lievemente salita nel trimestre al 22% dal 20% di fine 2022 ed è visto posizionarsi al 30% nel 2023, ha aggiunto l'AD.
Il numero uno di UniCredit ha inoltre respinto le speculazioni di stampa su un potenziale M&A, sostenendo che il capitale può essere meglio utilizzato nel buyback azionario.
"Ci sono diverse opportunità che vediamo in tutta Europa (ma) dal punto di vista finanziario rappresentiamo ancora la migliore proposta di valore per i nostri investitori", ha detto Orcel.
(Valentina Za, versione italiana Andrea Mandalà, editing Stefano Bernabei)