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Unicredit: analisi tecnica

Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) nelle ultime sedute (+10% in una settimana) ha messo a segno un buon rimbalzo. Si tratta di un movimento incoraggiante ma che necessita di ulteriori conferme. La prima verrà generata con la violazione di 14.10 euro in chiusura di seduta (con tenuta di 3 sessioni), a quel punto potremo assistere ad un allungo in direzione di 14.98 euro. La violazione di quest’ultima resistenza, in particolar modo in chiusura di seduta, permetterà ai corsi di raggiungere il primo target in area 15.77 euro. Le prospettive rialziste perderebbero invece forza sotto 12.80 euro in chiusura, preludio ad un affondo in direzione di area 12.10 euro in prima battuta. Attenzione alle false partenze e speculazioni. Il titolo in 6 mesi ha ceduto il 42%, il 63% in 12 mesi, il 77% in 3 anni ed il 67% in 5 (dal 2000 ad oggi -85%).

Unicredit: per Equita Sim è Buy, tp 16.40 euro; per Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) è Outperform, tp 19.40; per Exane è Neutral, tp 13.60 euro.

Risultati 4° trim.: Perdita netta contabile pari a €13,6 mld Escludendo €13,2 mld di poste non ricorrenti nel 4trim16, Perdita netta pari a €352 mln per effetto di minori ricavi e di un aumento delle rettifiche su crediti in parte compensati da un rigoroso controllo dei costi.

Jean Pierre Mustier, Amministratore Delegato di UniCredit S.p.A (Londra: 0Q54.L - notizie) ., ha commentato:

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Il 2016 è stato un anno cruciale per UniCredit. Abbiamo intrapreso numerose azioni incisive per superare le eredità negative del passato e le criticità operative in modo da assicurare il successo futuro del Gruppo. Continueremo a rafforzare il nostro semplice modello di business di banca commerciale paneuropea che beneficia di una Divisione CIB interamente integrata, al contempo continuando a fornire l’accesso alla nostra rete senza eguali nell’Europa Occidentale e Centro Orientale ai nostri 25 milioni di clienti. Il piano strategico Transform 2019 sta già progredendo. Da inizio febbraio, abbiamo lanciato l’aumento di capitale interamente garantito da un consorzio di banche per 13 miliardi di euro, abbiamo firmato accordi con i sindacati per un piano di 14.000 esuberi da completare a partire da adesso ed entro la fine del 2019, ed è iniziata l’implementazione del progetto FINO. L’intero Gruppo è totalmente impegnato ad implementare con successo il nostro piano strategico. Tutti i business hanno retto bene nel 2016, supportati da attive misure di riduzione dei costi e flussi in entrata positivi che sottolineano la forza del marchio UniCredit.

Williams R: Ipercomprato

Medie mobili esponenziali:

il prezzo è collocato al di sopra di Ema20, quest’ultima è superiore a Ema50; entrambe sono superiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più rialzista possibile.

COMUNICATO STAMPA DEL 02/03/2017:

UniCredit S.p.A. (“UniCredit“) comunica che si è conclusa l’offerta in opzione delle n. 1.606.876.817 azioni ordinarie UniCredit di nuova emissione (le “Nuove Azioni” e ciascuna la “Nuova Azione“). In particolare, durante il periodo di opzione (6 febbraio 2017 – 23 febbraio 2017 in Italia e Germania e 8 febbraio 2017 – 22 febbraio 2017 in Polonia, il “Periodo di Opzione“) sono stati esercitati n. 616.559.900 diritti di opzione per la sottoscrizione di n. 1.603.055.740 Nuove Azioni, pari a 99,8% del totale delle Nuove Azioni offerte, per un controvalore complessivo pari a circa Euro 12.968.720.936,60. Ai sensi dell’art. 2441, terzo comma, del Codice Civile, UniCredit ha offerto in Borsa (l'”Offerta in Borsa“) n. 1.469.645 diritti di opzione non esercitati nel Periodo di Opzione (i “Diritti Inoptati“). Tutti i Diritti Inoptati sono risultati interamente venduti nel corso della prima seduta dell’Offerta in Borsa, il giorno 27 febbraio 2017. All’esito dell’Offerta in Borsa sono state sottoscritte n. 3.821.077 azioni, relative a n. 1.469.645 Diritti Inoptati, per un controvalore complessivo pari a Euro 30.912.512,93, di cui n. 39 azioni, relative a n. 15 Diritti Inoptati residui anche per effetto di arrotondamenti, per un controvalore complessivo pari a Euro 315,51, sono state oggetto di sottoscrizione per conto del consorzio di garanzia. Pertanto, ad esito di quanto sopra, l’aumento di capitale in opzione risulta integralmente sottoscritto per un controvalore complessivo (inclusivo di sovrapprezzo) pari a Euro 12.999.633.449,53.

Autore: Pasquale Ferraro Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online