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UniCredit, batte attese con conti 2017, cedola cash dopo 4 esercizi

di Gianluca Semeraro

MILANO (Reuters) - UniCredit chiude il primo anno del piano strategico targato Jean Pierre Mustier con un utile netto migliore delle attese e torna a distribuire una cedola cash dopo quattro esercizi. Il titolo festeggia in borsa sovraperformando il settore e il mercato.

"Abbiamo centrato tutti i target del 2017 del piano. Siamo molto incoraggiati da questi risultati. È solo l'inizio della costruzione di fondamentali solidi. Siamo fiduciosi che UniCredit sarà un campione paneuropeo", ha detto Mustier in un briefing sui conti.

Il titolo alle 11,30 in borsa sale del 2,2% a 17,848 euro contro un settore europeo piatto, mentre quello italiano guadagna 0,64%. Il mercato apprezza in particolare la linea dei ricavi, che rappresentava un fattore di preoccupazione, secondo un trader. Bene anche il dividendo, superiore alle attese, e la solidità del Cet1.

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UTILE NETTO SOPRA ATTESE, ROTE BALZA AL 7,2%

Il 2017 si è chiuso con un utile netto di 5,5 miliardi, sopra le attese riportate sul sito web della banca di 5,2 miliardi, grazie anche alle plusvalenze derivanti dalle cessioni di Bank Pekao e Pioneer. L'utile netto rettificato è pari a 3,7 miliardi. Il Rote balza al 7,2% dal 2% di fine 2016.

Il Cda ha deliberato la distribuzione di una cedola cash di 0,32 euro per azione che corrisponde al un payout del 20% dell'utile rettificato. Il payout sarà del 20% anche per l'esercizio 2018 e salirà, come già annunciato, al 30% per l'esercizio 2019, ha spiegato Mustier.

Confermati tutti i target del piano presentato a dicembre 2016, denominato Transform 2019.

Per il 2018 la banca vede un utile netto tra i 3,7 miliardi rettificati del 2017 e il target di fine piano del 2019 di 4,7 miliardi, ha detto il Ceo.

Il 2016 si era chiuso con una perdita 'monstre' di 11,6 miliardi dovuta a rettifiche su crediti per 9,6 miliardi, di cui 8,1 non ricorrenti. Senza queste posta straordinaria ci sarebbe stato un utile netto di 1,3 miliardi.

Il Cet1 fully loaded si attesta al 13,6%. Il dato costruito pro forma per gli impatti di Ifrs9 e del progetto Fino è al 13,02%. Per il 2018 il Cet1 fully loaded è confermato tra 12,2% e 12,7%.

Nel solo quarto trimestre l'utile netto si è attestato a 801 milioni, i ricavi sono cresciuti del 4,2% sul trimestre precedente con il margine di interesse in crescita del 3,3% e le commissioni del 5,7%.

RICAVI CRESCONO CON COMMISSIONI, IN CALO CREDITI DETERIORATI

I ricavi sono cresciuti dell'1,7% a 19,6 miliardi grazie alle commissioni che mostrano un progresso del 7,1% a 6,7 miliardi e alla dinamica dei ricavi da negoziazione (+3,5% a 1,8 miliardi). Stabile il margine di interesse (-0,1% a 10,3 miliardi).

I costi sono invece in calo del 4% a 11,4 miliardi per un cost/income che scende al 57,9% dal 61,3%. Confermati i target per il 2018 e il 2019 che vedono costi in calo rispettivamente a 11 miliardi e 10,6 miliardi.

Migliora la qualità dell'attivo: a fine 2017 il rapporto tra crediti deteriorati e totale dei crediti è sceso al 10,2% dall'11,8%. Nel 2017 sono state effettuate cessioni per 4,4 miliardi. "La nostra strategia sugli npl è coerente con quello che chiedono i regolatori", ha sottolineato a questo proposito Mustier.

Lo stock dei crediti deteriorati lordi è di 48,4 miliardi, con un rapporto di copertura salito al 56,2%, mentre le sofferenze sono scese a 27,8 miliardi e sono coperte al 65,8%. Le inadempienze probabili sono 19,5 miliardi con coverage al 43,5%, mentre le esposizioni scadute sono 1,1 miliardi con copertura al 39,9%.