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Unicredit e Generali forti in Borsa su massimi pluriennali, piatta Mediobanca

Il logo di Unicredit visto a Milano, Italia.

C'è fermento quest'oggi sui titoli bancari italiani, che risentono sia dei risultati trimestrali positivi sia dell'annuncio ieri di Unicredit della vendita della storica partecipazione dell'8,4% in Mediobanca, che di fatto ridisegna l'assetto azionario di Piazzetta Cuccia. Ad aggiungere altri elementi, la salita del patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio poco sotto il 10% di Generali, con l'acquisto di circa il 2,5% avvenuto ieri nell'ambito del collocamento della quota di Unicredit, secondo quanto riferiscono alcune fonti.

Infine, più sfumata, Mediobanca che risente del prezzo di vendita del pacchetto di azioni a 10,53 euro.

Intorno alle 11,30 Unicredit balza del 5,78% a 12,77 euro con circa 19 milioni di titoli scambiati a fronte di una media a 30 giorni di 18 milioni. Il titolo è sui massimi da fine aprile scorso. Mediobanca si muove in salita dello 0,14% a 10,79 euro con oltre 6,2 milioni di pezzi scambiati poco sopra la media a 30 giorni. Il titolo di Piazzetta Cuccia è comunque sui massimi di oltre 10 anni, sui livelli di luglio 2008. Infine, Generali cresce del 3,3% a 19,22 euro con oltre 6 milioni di azioni scambiate da una media a 30 giorni di 3,9 milioni. Le azioni sono sui massimi da inizio aprile 2015.

"UniCredit può adesso concentrarsi sulla presentazione del prossimo piano industriale e l'operazione è coerente con la strategia di vendita di Fineco. Inoltre, Mediobanca è concorrente su alcuni fronti come il private banking", sottolinea un broker. Quanto ai risultati del trimestre, sono valutati complessivamente di poco sopra le attese, "riteniamo che il mercato resterà focalizzato sulla presentazione del piano industriale il prossimo 3 dicembre", scrive in un report Banca Imi.

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Relativamente all'andamento di Mediobanca, invece, "non avendo più come azionista UniCredit, potrebbe impostare qualche operazione di più ampio respiro, come le acquisizioni", osserva un altro broker. Gli analisti sono positivi sull'operazione perché libera le azioni dall'affetto "overhang" che c'era sul titolo, visto che la partecipazione era considerata dai vertici di Unicredit come finanziaria e quindi non più strategica. Nell'immediato, tuttavia, le azioni si stanno muovendo in modo un po' volatile, incerte fra denaro e lettera, perché soggette a realizzi: "Vendite di chi ha comprato ieri a un prezzo più basso e oggi si libera di una parte", spiega un trader.

Infine l'interesse su Generali è aumentato anche alla luce del rafforzamento di Del Vecchio nel capitale della compagnia di assicurazioni che alimenta speculazioni di M&A anche cross border che possano coinvolgere il gruppo triestino.

Secondo Equita, "a questo punto Del Vecchio cercherà di formare un gruppo di azionisti italiani con l'obiettivo di creare un nuovo patto di sindacato per stabilizzare la governance, indirettamente anche in Generali".

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