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UniCredit, effetto Russia in trim1 ma conferma buyback 1,6 mld, titolo balza 6%

Il logo Unicredit su uno smartphone

MILANO (Reuters) - UniCredit chiude il primo trimestre con utili sotto le attese a causa dell'impatto della Russia sui conti dopo rettifiche su crediti prudenziali per 1,3 miliardi di euro.

La banca conferma, tuttavia, l'intenzione di avviare "il prima possibile" il buyback da 1,6 miliardi che ha già ottenuto l'ok degli organi di vigilanza mentre il restante riacquisto per un miliardo è subordinato alla performance della Russia, si legge in una nota.

Il mercato accoglie positivamente sia la conferma del buyback sia l'andamento operativo migliore delle attese. Poco dopo l'avvio il titolo sale del 6,14% a 8,921 euro sovraperformando rispetto al settore bancario italiano ed europeo.

"Grazie a una performance operativa molto più solida, UniCredit è in grado di assorbire l'impatto dell'esposizione russa", scrivono gli analisti di Banca Akros.

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Anche Equita sottolinea un primo trimestre "nettamente superiore alle attese a livello operativo" e le conferme sia del buyback sia del target di distribuzione al 2024.

Con un Cet1 al 14%, UniCredit ha confermato infatti l'ambizione di distribuire nel 2022-24 almeno 16 miliardi agli azionisti così come l'obiettivo di un coefficiente patrimoniale al 12,5-13%.

L'utile netto del primo trimestre si è attestato a 247 milioni di euro, in calo su anno del 70,2% e sotto le attese degli analisti, raccolte sul sito web della banca, di 413 milioni.

I ricavi totali salgono del 7,3% a 5 miliardi, ma quelli netti flettono del 17,2% a 3,7 miliardi. A fronte di un margine di interesse in calo del 6% a 2,3 miliardi, le commissioni salgono del 7,9% a 1,8 miliardi, mentre i proventi da trading del 26,9% a 785 milioni.

UniCredit dice nella nota di essere nella posizione "di assorbire eventuali ricadute macroeconomiche grazie alla robusta solidità patrimoniale e alla qualità dell'attivo, inclusi consistenti overlay per rettifiche su crediti".

"I primi mesi del 2022 sono stati contraddistinti da un'estrema incertezza geopolitica e macroeconomica. UniCredit sta entrando in questa fase con un modello resiliente e profittevole, una prudente capitalizzazione e con accantonamenti già in essere. Tutto questo ci rende fiduciosi riguardo le nostre capacità di realizzare il piano strategico 2022-24", commenta il Ceo Andrea Orcel.

A proposito della Russia, Orcel ha spiegato in un briefing sui conti che nello scenario estremo la perdita è stimata a 5,2 miliardi e che l'esposizione si è ridotta di 2 miliardi grazie a operazioni di swap con controparti russe non soggette a sanzioni.

La banca conferma la guidance finanziaria esclusa la Russia che vede, tra i target, ricavi netti per 16 miliardi e un utile netto superiore ai 3,3 miliardi, sulla base dello scenario macro di base.

Escludendo la Russia l'utile netto del trimestre è di 1,2 miliardi (+48%), i ricavi netti di 4,7 miliardi (+7,9%).

(Gianluca Semeraro, editing Sabina Suzzi)