Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 5 hours 50 minutes
  • Dow Jones

    38.790,43
    +75,66 (+0,20%)
     
  • Nasdaq

    16.103,45
    +130,27 (+0,82%)
     
  • Nikkei 225

    39.467,10
    -273,34 (-0,69%)
     
  • EUR/USD

    1,0873
    -0,0004 (-0,03%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.406,88
    -1.749,25 (-2,81%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • HANG SENG

    16.609,61
    -127,51 (-0,76%)
     
  • S&P 500

    5.149,42
    +32,33 (+0,63%)
     

Unicredit: i soci valutano la sostituzione di Ghizzoni?

Secondo il sito di gossip finanziario Dagospia i soci di Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) starebbero valutando la sostituzione di Ghizzoni con l’attuale CEO di Lloyds.
Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) motivazioni alla base del cambio sarebbero legate ai rischi potenziali sostenuti con l’aumento di capitale di Banca Popolare di Vicenza e al mancato closing della cessione di Pioneer (Other OTC: PNCOY - notizie) .
Su quest’ultimo punto durante una presentazione nei giorni scorsi il CFO della banca era sembrato scettico sulle chance di successo dell’operazione, i cui benefici sono già inclusi nel Common Equity Tier 1 ratio di 10,9% di fine anno. Equita SIM segnala che al netto della cessione di Pioneer e tenendo conto del contributo al fondo Atlante, il CET1 di Unicredit sarebbe quindi del 10,5%, appena sopra il 10,25% richiesto dalle Autorità.
Un eventuale cambio di top management sarebbe secondo gli analisti propedeutico ad un aumento di capitale: in base ai loro calcoli sarebbero necessari 5 miliardi di euro per riportare il Common Equity Tier 1 al 12% e il ROTE 2016 dal 6% al 5%.
Non cambia intanto la strategia suggerita dalla SIM milanese che consiglia di mantenere Unicredit in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 5,5 euro.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online