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Unicredit batte attese con netto 2015, conferma scrip dividend 12 cent

Il logo di UniCredit, in centro a Milano. REUTERS/Stefano Rellandini

di Gianluca Semeraro

MILANO (Reuters) - UniCredit chiude il 2015 con un utile netto sopra le attese, malgrado la presenza di poste negative non ricorrenti, un dividendo stabile sotto forma di 'scrip dividend' e una qualità dell'attivo in miglioramento.

Il titolo dopo uno sbandamento iniziale con un calo che ha sfiorato il 6% è poi risalito dai minimi e alle 14,15 cede il 3,46%, leggermente meglio dello stoxx bancario italiano (-4%). I trader parlano di "un buon set di risultati" sottolineando il Cet1 migliore delle attese.

Il 2015 ha visto un utile netto di 1,7 miliardi di euro, dopo componenti non ricorrenti per 540 milioni, legate tra le altre cose alla valutazione di Ukrsotsbank e a oneri di ristrutturazione legati al piano strategico, spiega una nota.

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Il consensus raccolto dalla banca con 18 broker indicava un utile netto di 1,4 miliardi. Nel solo quarto trimestre l'utile netto si è attestato a 153 milioni contro un consensus che indicava un rosso di 140 milioni.

Il Cda propone la distribuzione di uno scrip dividend di 12 cent per azione, stabile rispetto allo scorso anno, che prevede l'attribuzione di azioni di nuova emissione oppure su richiesta dei soci il versamento in contanti.

Sul fronte patrimoniale, il Cet1 pro forma transitional a fine 2015 è al 10,73%, quello "fully loaded" al 10,94%, quasi un punto sopra il minimo stabilito dalla Bce del 10% (9,75% più un buffer dello 0,25%).

Nel 2015 i ricavi sono scesi dello 0,70% a 22,4 miliardi con un calo del 4,2% degli interessi netti a 11,9 miliardi, una crescita del 3,4% delle commissioni nette a 7,85 miliardi e un rialzo dei ricavi da trading del 7,1% a 1,6 miliardi.

I crediti deteriorati lordi sono scesi a 79,8 miliardi con un calo del 5,5% su base annua, mentre le sofferenze lorde sono calate a 51,1 miliardi (-2%). I tassi di copertura sono rispettivamente del 52,5% e del 62,2%.

Nel periodo la banca ha erogato nuovo credito per oltre 50 miliardi di euro, grazie ai mutui sia al segmento corporate sia alle famiglie.