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UniCredit, Orcel si impegna ad aprire nuovo capitolo redditizio con nuovo piano

Il Ceo di Unicredit Andrea Orcel a Londra

di Valentina Za

MILANO (Reuters) - Andrea Orcel dovrà convincere gli azionisti di UniCredit di essere in grado di mantenere la promessa di far crescere la banca in modo redditizio quando presenterà la nuova strategia questa settimana.

Sfumato il progetto di integrazione con Monte dei Paschi, il Ceo deve comunque confrontarsi ancora con corsi di borsa a sconto del 40% rispetto al settore bancario europeo e il 20% al di sotto dei livelli pre-Covid.

La pandemia ha mandato a monte i piani del predecessore di Orcel, Jean Pierre Mustier, in materia di dividendi e riacquisti di azioni per guadagnare il consenso degli investitori, ma l'intenzione di restituire il capitale in eccesso agli azionisti resta salda alla luce della rimozione delle restrizioni da parte delle autorità.

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"Un ampio buyback, unito a un payout del 50% riposizionerebbe UniCredit nell'Olimpo dei ritorni sul capitale", hanno detto gli analisti di Mediobanca Securities in vista della presentazione della strategia, prevista per il 9 dicembre.

JPMorgan ha previsto un riacquisto straordinario di azioni per 3 miliardi di euro da parte di UniCredit entro fine 2024.

Dopo il taglio dei costi di Mustier, le attese sono che Orcel, nominato Ceo ad aprile, riporti UniCredit sulla strada di una crescita di ricavi e profitti.

L'ex capo dell'investment banking di Ubs ha detto che potrebbe valutare operazioni di M&A come mezzo per accelerare la crescita, ma il Tesoro non è riuscito a venire incontro alle sue richieste per Mps.

Nel frattempo la corsa all'acquisto di azioni Banco Bpm , in quanto ritenuta potenziale preda di un takeover, ha allontanato un altro potenziale accordo.

Mentre attende che i tassi di interesse salgano e diano supporto all'attività di lending di UniCredit, Orcel sta rivedendo le partnership su cui la banca fa affidamento per le commissioni.

Secondo alcune fonti UniCredit semplificherà le sue partnership in Italia e potrebbe considerare l'internalizzazione della joint-venture con Cnp Assurances tra due o tre anni.

La banca sta anche rinegoziando i termini del proprio accordo con Amundi, asset manager di Credit Agricole, che ha acquisito la rivale Pioneer da UniCredit nel 2017.

Orcel ha escluso la possibilità di acquistare fabbriche prodotto che consentano a UniCredit di distribuire prodotti propri di wealth management o assicurativi.

Il Ceo sta invece lavorando per collegare i prodotti forniti dai partner all'interno dei sistemi UniCredit nel quadro di un rinnovamento digitale che costituisce una componente chiave del nuovo piano, secondo tre persone a conoscenza della questione.

Impegnate da anni a ripulire i propri bilanci dalle macerie di una profonda recessione, le banche italiane stanno ora aumentando i propri investimenti nell'IT per restare al passo con i cambiamenti portati dalla pandemia in un paese rimasto indietro nel campo della connettività.

Come segnale di una forte attenzione alla tecnologia, Orcel ha nominato a capo del dipartimento digital and information Jingle Pang, che ha supervisionato la trasformazione tecnlogica dell'assicuratore cinese Ping An.

"Solo ora la tecnologia è divenuta una priorità per le banche italiane, hanno dovuto risolvere altri problemi prima", ha detto Claudio Torcellan, partner di Oliver Wyman per i servizi finanziari dell'Europa Sud-Orientale.

"Gli interessi netti si riprenderanno a un certo punto, ma i tassi più alti colpiranno i trading gain sui bond governativi e probabilmente le commissioni. Il costo del rischio sta anche calando. Gli investimenti IT dovranno continuare a crescere".

Orcel ha detto di essere impegnato a compensare il costo di questi investimenti con altri risparmi.

UniCredit sta valutando 3.000 esuberi volontari, prevalentemente nei corporate center, nel'ambito del nuovo piano, hanno detto alcune fonti.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)