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Unicredit smentisce la ricapitalizzazione. Restano i sospetti

I mercati si avviano a chiudere la giornata con un andamento che per Piazza Affari risulta essere particolarmente oscillante: dopo una mattinata in territorio negativo e una sortita a metà seduta, intorno alle 13, in territorio positivo, sono arrivati nuovi timori e prese di profitto che hanno fatto prevalere ancora il rosso sul listino milanese.

La situazione a Piazza Affari

Poco dopo le 15 a Piazza Affari si segnava un passivo dello 0,15%. Più stabile, invece, la situazione nel resto dell’Europa dove si continuava a marciare al di sotto della parità dall’inizio delle contrattazioni. Sempre poco dopo le 15 gli indici europei vedevano il Ftse 100 a -1,12%, il Dax di Francoforte a -0,8% e il Cac40 di Parigi a -0,35%

Piazza Affari ha visto il settore bancario ancora sotto i riflettori con Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) al centro dell’attenzione viste le voci di una possibile ricapitalizzazione inizialmente quantificata intorno ai 5 miliardi poi diventati 7 (ma per alcuni si parla anche di 9) anche se tutte le cifre sono state smentite dai vertici della banca i quali preferiscono concentrarsi sull’elezione del nuovo Ceo ed eventualmente su una strategia di cessione degli asset per riuscire a raccogliere capitali. I due passaggi sono strettamente interconnessi dal momento che proprio un rinnovamento veloce potrebbe facilitare un altrettanto rapido aumento di capitale, come sottolineato dagli analisti di Banca Imi. Intanto é già partito il toto-nomine non solo per il successore di Ghizzoni ma anche per il possibile rimpasto di tutti i vertici dell’istituto, un elenco che vede rappresentanti del calibro si Lucrezia Reichlin (rappresentante dei fondi istituzionali), Flavio Valeri (Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) Italia) e Andrea Orcel (Ubs (Londra: 0QNR.L - notizie) ).

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La strategia di Unicredit

Per quanto riguarda l’andamento a Piazza Affari, il titolo a metà seduta, quindi poco dopo le 13,30 segnava già un vantaggio del 2%. Intanto dai vertici fanno sapere che il piano di ristrutturazione proseguirà secondo quanto stabilito. Nello specifico si tratterà di tagliare, tra le altre cose, le 265 filiali previste e che dalle iniziali 3.285 diventeranno, a chiusura del piano, 2.983.

La strategia seguita da Unicredit va ad inserirsi in un più ampio piano di ristrutturazione del sistema bancario voluto prima di tutto dalla Bce (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) e poi anche dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan il quale a sua volta, come anche il governatore della Bce Mario Draghi, preme per un nuovo giro di aggregazioni tra i rappresentanti del settore del credito: troppe le banche, a detta del rappresentante del Dicastero.

Anche per questo motivo tutto il settore oggi dimostra una certa effervescenza, attivismo che porta a rialzi interessanti come quello di Intesa al +3,30%, di BPM (Other OTC: BPMI - notizie) a +1,63%.

Il dramma dell'Airbus

Ma allargando la visuale ai fatti accaduti in queste ore è impossibile non citare i contraccolpi registrati sui mercati europei in seguito al disastro aereo dellAirbus della EgyptAir che, partito da Parigi e diretto al Cairo con a bordo 66 passeggeri, è scomparso sui cieli egiziani. Immediatamente si è fatta strada l’ipotesi del terrorismo, ipotesi che è stata alimentata anche dalle condizioni meteo ottimali e dal fatto che il velivolo fosse in una fase di volo che non richiedeva alcuna manovra particolarmente complessa.

Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) ultime notizie riferite dal ministro della Difesa greco, Panos Kammenos,confermano però due brusche virate poco prima dell’inabissamento verificatosi poi subito dopo essere entrato nello spazio aereo egiziano.

Inevitabili anche le ripercussioni sui mercati. I primi ad essere bersagliati dai cali sui listini sono i titoli delle compagnie aeree europee degli operatori turistici, con ribassi anche a due cifre come nel caso della britannica Thomas Cook (Xetra: A0MR3W - notizie) . Altrettanto prevedibile è il crollo di Airbus società costruttrice dell’aereo caduto, con un passivo dell’1% insieme a Air France KLM (la Francia è la zona di partenza del velivolo) così come anche British Airways che invece controlla gli aeroporti di Parigi. In calo anche altri nomi come Consolidated Airlines Group (Aer Lingus, British Airways, Iberia and Vueling). Più in generale, però, anche il turismo torna sotto l’incubo del terrorismo, incubo che da tempo stressa i margini di guadagno delle grandi società del settore.

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