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USA: la corsa rallenta

Ieri il Bureau of Economic Analysis ha pubblicato i dati relativi al prodotto interno lordo americano che, su base trimestrale, ha mostrato importanti segni di rallentamento deludendo le attese degli analisti. Il consensus convergeva infatti verso una crescita dello 0.7% ma il dato finale è stato solamente dello 0.5%. Il dato, che faceva riferimento al primo trimestre 2016, segnando la più lenta crescita dell’ultimo periodo, alimenta le preoccupazioni riguardanti l’economia interna sollevati solamente il giorno prima dalla Federal Reserve nello statement che ha accompagnato la comunicazione sui tassi di interesse.

Come scritto ieri, la decisione che il FOMC prenderà a giugno, sarà fortemente influenzata dall'esito di una serie di 6 dati dei quali il primo è uscito ieri (più debole del previsto) ed i prossimi saranno i dati sul lavoro (jobs report) previsti per venerdì 6 maggio. Il dato di ieri ha avuto come prima conseguenza quella di diminuire la percentuale di probabilità di intervento a giugno da 15% a 11% facendo così incassare il primo punto contrario ai rialzisti sul Dollaro.

Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) cause principali del rallentamento della crescita americana sono da identificarsi nella diminuzione degli investimenti delle imprese, da un export in difficoltà e, anche se marginalmente, da una diminuzione dei consumi interni. Collegando questi 3 fattori a ciò che da loro origine, possiamo dire che: 1.la diminuzione dei consumi interni dovrebbe essere un fenomeno passeggero in quanto sopraggiunta in una fase di salari in crescita. 2. Che i bassi investimenti delle imprese sono da attribuirsi principalmente ai tagli fatti dalle società del comparto "energia" messe in difficoltà da un ribasso del petrolio 3. Che la difficoltà americana nell'esportare nasce da un Dollaro troppo forte per le aziende che lavorano con l'estero.

La FED sa quindi molto bene che se il Dollaro riprendesse la sua corsa al rialzo (interrotta ormai più di un anno fa) il PIL, che già mostra segni di debolezza, verrebbe messo ancora più in difficoltà. Il quesito che a questo punto sorge spontaneo è: perché la FED dovrebbe in questo momento fare una qualsiasi manovra che potrebbe favorire un apprezzamento del Dollaro (come appunto alzare i tassi)? Se lo facesse andrebbe a mettere ancora più in affanno quei comparti dell’economia, come l’export, che già ora rappresentano un freno alla crescita ed è proprio per questo che Janet Yellen pare proprio non avere fretta di intervenire.

Autore: Bonetti Financial Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online