Usa, crescita economica rallenta in trim1, richieste settimanali disoccupazione in calo

Un carrello della spesa in un supermercato di Manhattan, New York City

WASHINGTON (Reuters) - L'economia statunitense è cresciuta a un ritmo più lento del previsto nel primo trimestre, nonostante l'aumento della spesa dei consumatori, e l'attività è destinata ad attenuarsi ulteriormente con il diffondersi degli effetti dell'incremento dei tassi di interesse.

Il prodotto interno lordo è aumentato a un tasso annualizzato dell'1,1% lo scorso trimestre, in base alla stima anticipata del Dipartimento del commercio. Nel quarto trimestre l'economia è cresciuta a un ritmo del 2,6%. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un incremento del Pil del 2,0%.

Nonostante il rallentamento, che riflette soprattutto la debolezza degli investimenti nelle scorte, la Federal Reserve è pronta ad aumentare i tassi di interesse di altri 25 punti base la prossima settimana. Dallo scorso marzo, la Fed ha aumentato i tassi di interesse di 475 punti base, passando da un livello prossimo allo zero all'attuale intervallo del 4,75%-5,00%.

Nonostante lo scorso trimestre l'economia non fosse in recessione, il panorama è ora molto diverso.

Le condizioni di credito si sono inasprite in seguito alle recenti turbolenze dei mercati finanziari, che insieme al ciclo di rialzi dei tassi della Fed, il più rapido dagli anni '80, hanno aumentato il rischio di una recessione entro la seconda metà dell'anno.

Dopo l'impennata di gennaio, che gli economisti hanno attribuito a un clima insolitamente mite e alla difficoltà di destagionalizzare i dati, i rapporti economici hanno assunto un tono più debole, con un crollo delle vendite al dettaglio a febbraio e marzo.

Tuttavia, nel periodo gennaio-marzo la spesa per i consumi è cresciuta a un ritmo più rapido rispetto all'1,0% registrato nel quarto trimestre. La spesa al consumo, che rappresenta più di due terzi dell'attività economica statunitense, è sostenuta da un mercato del lavoro forte, caratterizzato da un tasso di disoccupazione del 3,5%.

Nonostante le nubi sempre più scure sull'economia, alcuni economisti si sono detti fiduciosi che si possa evitare una recessione. Gli esperti hanno notato che i timori di una recessione stanno facendo scendere i prezzi di materie prime come il petrolio, il che potrebbe contribuire a ridurre la pressione dei costi per le imprese e a favorire l'economia generale.

Il rapporto del Dipartimento del Lavoro ha mostrato intanto che le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono diminuite di 16.000 unità a 230.000, dato destagionalizzato, per la settimana conclusasi il 22 aprile. Gli economisti si aspettavano 248.000 richieste nell'ultima settimana.

Sebbene le richieste di sussidi, in aumento da marzo, rimangano ben al di sotto dei livelli che potrebbero destare allarme per il mercato del lavoro, la riduzione dell'accesso al credito per le imprese e le famiglie sembra che possa danneggiare la domanda e, in ultima analisi, l'occupazione.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Claudia Cristoferi)