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Usa interverranno in difesa di Taiwan - Biden

l presidente degli Stati Uniti Joe Biden fa delle osservazioni ssulle catene di fornitura del trasporto globale dalla Sala Est della Casa Bianca.

BALTIMORA (Reuters) - Gli Stati Uniti sono pronti ad accorrere in difesa di Taiwan, e si impegnano a difendere l'isola che Pechino reclama come propria, ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, benché la Casa Bianca abbia precisato che non è previsto alcun cambio di posizione sullo status dell'isola.

"Si, ci siamo impegnati a farlo", ha detto Biden durante un'intervista con il pubblico su Cnn, in risposta ad una domanda su un possibile intervento degli Stati Uniti in difesa di Taiwan, che di recente ha lamentato la crescente pressione militare e politica da parte di Pechino per far accettare la sovranità cinese sull'isola.

Sebbene Washington sia vincolata per legge a fornire a Taiwan i mezzi per difendersi da sola, ha in realtà per molto tempo perseguito una politica di "ambiguità strategica" sull'eventualità di intervenire per proteggere Taiwan in caso di attacco cinese.

Ad agosto, un funzionario dell'amministrazione Biden aveva detto che la posizione statunitense su Taiwan non era cambiata, dopo che il presidente aveva lasciato intendere che gli Stati Uniti avrebbero difeso l'isola se questa fosse stata attaccata.

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Un portavoce della Casa Bianca ha specificato che le dichiarazioni di Biden non erano mirate ad annunciare un cambiamento nella posizione degli Stati Uniti, ma non ha rilasciato ulteriori commenti quando gli è stato chiesto se Biden si fosse sbagliato.

"La relazione difensiva degli Stati Uniti con Taiwan è guidata dal Taiwan Relations Act. Manterremo gli impegni cui siamo vincolati dalla legge, continueremo a supportare l'autodifesa di Taiwan e continueremo ad opporci ad ogni cambiamento unilaterale allo status quo", ha detto il portavoce.

L'ufficio del presidente di Taiwan, rispondendo ai commenti di Biden, ha detto di non aver cambiato posizione, e di non voler nè cedere alla pressione nè "avanzare in maniera sconsiderata" una volta ricevuto il supporto.

Taiwan mostrerà una solida determinazione a difendersi, ha detto Xavier Chang, portavoce dell'ufficio del presidente, in un comunicato, prendendo nota delle azioni concrete che l'amministrazione Biden ha intrapreso per mostrare il proprio "solido" supporto per Taiwan.

"L'ESERCITO PIÙ POTENTE"

Biden ha detto che non c'è da preoccuparsi della capacità militare degli Stati Uniti, perché "la Cina, la Russia ed il resto del mondo sanno che siamo l'esercito più potente della storia dell'umanità".

"Quello di cui bisogna preoccuparsi è se gli altri si impegneranno in attività che li potrebbero mettere nella posizione di compiere un grave errore",

"Non voglio una guerra fredda con la Cina. Voglio solo che la Cina capisca che non faremo un passo indietro, e che non cambieremo la nostra visione".

La tensione militare tra Taiwan e la Cina è ai massimi da oltre 40 anni, ha detto il ministro della Difesa di Taiwan Chiu Kuo-cheng, aggiungendo che Pechino sarà in grado di lanciare un'invasione "su larga scala" entro il 2025.

Taiwan ha rimarcato di essere uno Stato indipendente, che difenderà le proprie libertà e la democrazia.

La Cina vede Taiwan come la questione più importante ed intricata nelle proprie relazioni con gli Stati Uniti, stigmatizzando quella che definisce una "collusione" tra Washington e Taipei.

Parlando con i giornalisti nella giornata di ieri Zhang Jun, rappresentante cinese presso le Nazioni Unite, ha detto che Pechino sta cercando una "pacifica riunificazione" con Taiwan e sta rispondendo ai "tentativi separatisti" del Partito democratico progressista attualmente al governo.

"Non vogliamo creare problemi. Al contrario, altri paesi - come gli Stati Uniti in particolare- stanno intraprendendo azioni pericolose, portando la situazione nello Stretto di Taiwan a prendere una direzione pericolosa"

"Credo che in questo momento ciò che dovremmo chiedere è che gli Stati Uniti mettano un freno a queste azioni. Trascinare Taiwan in un conflitto armato non è nell'interesse di nessuno. Non credo che gli Stati Uniti ne guadagnerebbero qualcosa".

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)