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Usa, previsto rallentamento crescita occupazione, ma con dato ancora forte ad agosto

Un cartello stradale di Wall Street a New York

WASHINGTON (Reuters) - È probabile che gli imprenditori statunitensi abbiano continuato ad assumere lavoratori a ritmo sostenuto nel mese di agosto, incrementando costantemente i salari, a dimostrazione di una persistente forza del mercato del lavoro che potrebbe incoraggiare la Federal Reserve a procedere a un terzo rialzo dei tassi di interesse di 75 punti base nel corso di questo mese.

Il rapporto sull'occupazione del Dipartimento del Lavoro di oggi, molto atteso, arriverà una settimana dopo che il presidente della Fed Jerome Powell ha messo in guardia gli statunitensi da un periodo difficile, caratterizzato da una crescita economica lenta e da un possibile aumento della disoccupazione, mentre la banca centrale degli Stati Uniti sta irrigidendo la politica monetaria per contenere l'inflazione.

La solida crescita occupazionale prevista per il mese scorso sarebbe un'ulteriore prova del fatto che l'economia continua ad espandersi anche se il Pil si è contratto nella prima metà dell'anno. È inoltre un segno che la Fed ha ancora bisogno di raffreddare il mercato del lavoro, nonostante l'anticipo dei rialzi dei tassi.

"Se stiamo ancora parlando di una crescita dei posti di lavoro di 300.000 unità e di un tasso di disoccupazione intorno al 3,6%, credo che la Fed ritenga davvero che il mercato del lavoro possa tollerare una stretta più aggressiva", ha affermato Will Compernolle, economista senior presso la FHN Financial di New York. "Siamo abbastanza lontani da una situazione di difficoltà per quanto riguarda il mercato del lavoro".

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Secondo un sondaggio condotto da Reuters tra gli economisti, le buste paga non agricole sono probabilmente aumentate di 300.000 posti di lavoro il mese scorso, dopo l'aumento di 528.000 unità a luglio. Questo rappresenterebbe il 20° mese consecutivo di crescita dei posti di lavoro. Anche se si tratterebbe dell'aumento più contenuto degli ultimi 16 mesi, sarebbe comunque di gran lunga superiore alla media pre-pandemia.

Le stime sulla crescita occupazionale variavano da un minimo di 75.000 a un massimo di 450.000 unità. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al minimo pre-pandemico del 3,5%.

(Tradotto da Alice Schillaci, editing Stefano Bernabei)