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USD in rialzo nonostante i dati economici fiacchi

Ieri l’USD ha trovato richieste migliori nonostante i dati economici fiacchi in arrivo dalla maggiore economia mondiale. A settembre, gli ordini di beni durevoli non hanno lasciato spazio a troppi entusiasmi. L’indice primario ha deluso le attese, contraendosi dello 0,1% m/m rispetto allo 0,0% previsto dopo l’espansione positiva, pari allo 0,3%, registrata ad agosto. Tuttavia, il dato al netto dei mezzi di trasporto ha rispettato le attese, attestandosi allo 0,2%, dopo essere salito dello 0,1% nel mese precedente. Ciò nonostante, se escludiamo i beni strumentali e i velivoli non destinati alla difesa, gli ordini sono scesi dell’1,2%, ciò significa che il settore industriale è ancora sotto pressione. Anche se le elezioni USA potrebbero esercitare un peso significativo sugli investimenti, la forza del dollaro e la fiacca crescita globale offrono pochi motivi per essere ottimisti. Dopo aver toccato quota 1,0942 durante la seduta europea di ieri, l’EUR/USD è scivolato verso 1,0883 per poi stabilizzarsi intorno a 1,09. Il forte supporto a 1,00822 (minimo 3 ottobre) non è ancora stato toccato, mentre al rialzo l’area a 1,12-1,13 fungerà da resistenza.

Venerdì il dollaro australiano ha avuto l’andamento peggiore nel comparto G10. L’AUD/USD è tornato sotto il livello massimo del canale discendente di lungo termine e al momento scambia intorno a 0,7574. La spinta generata mercoledì dal rapporto IPC superiore alle attese è durata poco e l’AUD ha stornato completamente quei guadagni. Lunedì prossimo la banca centrale australiana (Reserve Bank of Australia, RBA) renderà nota la sua decisione sul tasso, per il momento non dovrebbe intervenire.

Lo yen giapponese ha continuato a perdere terreno contro l’USD. L’ultimo rapporto IPC mostra che a settembre le pressioni inflazionistiche sono rimaste sommesse in Giappone. A settembre, l’IPC primario è sceso allo 0,5% a/a, come pure l’indicatore dell’inflazione preferito dalla BoJ, ovvero quello che esclude i generi alimentari freschi. L’indice al netto di prodotti energetici e generi alimentari freschi è rimasto piatto. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) complesso, pare che le molteplici misure di allentamento adottate dalla Banca del Giappone non siano servite granché a spingere l’inflazione e il mercato diventa sempre più impaziente. Per ora il mercato si concentra esclusivamente sullo scontare l’imminente rialzo del tasso d’interesse negli USA. A breve, però, gli investitori torneranno a guardare alla BoJ e sfideranno Kuroda, spingendo al rialzo lo yen. L’USD/JPY ha testato il livello a 105,42 in Asia, dall’inizio della settimana la coppia ha guadagnato più dell’1,50%.

Oggi gli operatori monitoreranno il rapporto IPC in Spagna, Francia, Germania e Brasile; la fiducia dei consumatori nell’Eurozona; i consumi personali, il PCE core e il PIL negli USA; la decisione sul tasso d’interesse in Russia.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online