Usura, il giro d’affari vale una Legge di Stabilità
Tanto quanto una manovra finanziaria del governo. L’usura in Italia ha un giro d’affari di 82 miliardi di euro. Per intenderci, più di quanto fattura la maggiore azienda italiana, ovvero l’Eni. I dati sono quelli del rapporto Eurispes e dicono come negli ultimi due anni, circa il 12 per cento delle famiglie si è rivolto a strozzini.
Colpa delle banche. Gli istituti di credito hanno chiuso i rubinetti del credito e per molti chiedere un prestito con tassi d’interesse esorbitanti è sembrato l’unico modo per andare avanti. Per quanto riguarda le famiglie, sarebbero stati chiesti in prestito 30 miliardi di euro, circa 10mila per nucleo familiare.
Una azienda su dieci nei settori dell’agricoltura, del commercio e dei servizi è ricorsa a usurai. Le regioni a maggior rischio sono quelle del Sud, ma la provincia più esposta in assoluto è Parma. Il fenomeno interessa anche il Nord: Biella e Aosta sono nella fascia di rischio “medio alto”.
Gli usurai non appartengono esclusivamente alla criminalità organizzata: “Ce ne sono anche di "insospettabili" come negozianti, commercialisti, avvocati, dipendenti pubblici”, si legge nel rapporto Eurispes. Professionisti senza scrupoli che hanno sfruttato la difficoltà di capifamiglia e aziende per arricchirsi.