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Vaccini, bonus dosi alle Regioni "più veloci": la strategia di Figliuolo

Images By Tang Ming Tung via Getty Images

Il commissario per l'emergenza Covid-19, il gen. Francesco Figliuolo, ha ritenuto utile cominciare una ripartizione maggiorata delle dosi di vaccino per le regioni che viaggiano più spedite, diminuendole a quelle più in difficoltà con le somministrazioni (in prevalenza di AstraZeneca e Johnson&Johnson).

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Non si tratta di una punizione e nemmeno di un disallineamento negli stock, ma di una strategia "a fisarmonica" che vale come anticipo sulle consegne, secondo un meccanismo meritocratico. Chi è andato a regime con il piano (come il Veneto, la Lombardia, la Puglia) ha diritto ad avere più dosi recuperandole da chi invece è più lento (come Sicilia e Calabria, che sono sotto gli obiettivi).

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La situazione dosi Pfizer in Italia

Nei primi 136 giorni di campagna vaccinale, le Regioni hanno fatto "il pieno" di Pfizer, con il Veneto al 100%. Cioè ha somministrato tutte le dosi a disposizione. Il Lazio è al 99%, la Lombardia al 98% in media col dato nazionale. L’arrivo di altre 2,1 milioni di dosi permette una certa elasticità nell’accogliere la raccomandazione del Cts e di Ema che hanno spostato "fino a 42 giorni" il richiamo. L’Emilia Romagna l’ha fissato a 35 giorni, la Campania e il Lazio restano a 31. La scelta dipende anche dal numero di prenotazioni degli over 50 e della fascia 40-49 anni che si aprirà lunedì 17 maggio.

Moderna sottoutilizzato

La media nazionale si attesta al 78% delle dosi somministrate rispetto a quelle a disposizione. Il dato è persino più basso di quello di AstraZeneca (81%) che però registra forniture superiori e quindi l’impatto generato dalla diffidenza della popolazione determina un rallentamento maggiore della campagna. Friuli-Venezia Giulia (54% delle dosi somministrate), Lazio (61%) e Sicilia (72%) le regioni più in ritardo.

J&J in farmacia

Per quanto riguarda il siero di Johnson&Johnson, ci sono ferme nei frigoriferi oltre 150mila monodosi, ovvero il 44% delle fiale a disposizione. La strategia è quella di attendere quando il canale delle farmacie (e dei medici di base) diventerà operativo, i primi di giugno. Si prenoteranno gli slot individualmente in base alla disponibilità delle fiale.

Cosa aspettarsi nelle prossime settimane

Da qui a fine maggio sono previsti 3 milioni di dosi a settimana, a giugno 25 milioni di dosi: la campagna subirà un’accelerazione e verranno coperti tutti coloro tra i 40 e i 59 anni, si sbloccheranno le prenotazioni per tutte le altre età. Entreranno in gioco anche le aziende e i 732 punti vaccinali che si aggiungeranno alla rete attuale. A luglio e agosto si dovranno garantire le somministrazioni anche nelle località turistiche. A settembre al via la campagna nelle scuole.

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