Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 2 hours 41 minutes
  • Dow Jones

    38.503,69
    +263,71 (+0,69%)
     
  • Nasdaq

    15.696,64
    +245,33 (+1,59%)
     
  • Nikkei 225

    38.412,57
    +860,41 (+2,29%)
     
  • EUR/USD

    1,0711
    +0,0007 (+0,06%)
     
  • Bitcoin EUR

    62.278,12
    +112,32 (+0,18%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.434,63
    +19,87 (+1,40%)
     
  • HANG SENG

    17.110,21
    +281,28 (+1,67%)
     
  • S&P 500

    5.070,55
    +59,95 (+1,20%)
     

Variante, perché è più contagiosa: il ruolo dei bambini. Parla l'infettivologo

L’infettivologo Roberto Cauda ha spiegato in un’intervista al Messaggero che la variante inglese del coronavirus “contagia maggiormente i bambini, alimenta anche la trasmissione ai più grandi, che con i minori difficilmente prendono misure di distanziamento e protezione”.

“Si tratta - ha spiegato l’esperto - di una ipotesi molto concreta che spiegherebbe perché la nuova variante inglese di Sars-CoV-2 si sta diffondendo tanto rapidamente. Allo stesso tempo è giusto non fare allarmismo: resta confermato che gli effetti sui bambini, dal punto di vista della malattia, sono per fortuna poco significativi”.

GUARDA ANCHE - Torna il lockdown, fuga da Londra

L’ordinario di Malattie infettive all’Università Cattolica e direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive del Policlinico Gemelli Irccs di Roma ha aggiunto: “Colpisce il fatto che tra i nuovi contagiati vi siano così tanti under 15. Il 65 per cento dei casi che si osservano a Londra e nel Sud-Est dell’Inghilterra sono dovuti a questa nuova variante. Mettendo insieme questi due fattori si pensa che i bambini siano maggiormente contagiati dalla variante. Non sappiamo il perché. Ci sono solo delle ipotesi, collegate al fatto che le mutazioni interessano la proteina Spike”.

Per quanto riguarda l’ipotesi sulla velocità del contagio dovuta ai bambini, Cauda ha concluso: “Il bambino porta il virus in famiglia e alimenta la trasmissione. Si forma una catena epidemiologica: avviene ad esempio con la influenza”.