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Varianti, ipotesi Moderna: "Testiamo terza dose di vaccino"

I vaccini attualmente somministrati possono essere efficaci contro le varianti del coronavirus? Questa è una delle domande più gettonate dell'ultimo periodo alla quale direttamente le aziende produttrici del siero hanno provato a dare risposta. Parole confortanti e di speranza, ma c'è anche chi è ottimista e pensa ad una soluzione nel breve termine.

Si tratta di Noubar Afeyan, cofondatore e presidente di Moderna, che intervistato dal Corriere della Sera ha svelato: "A noi bastano due settimane per sviluppare un vaccino diretto contro una variante del coronavirus. Dopo il sequenziamento di Sars-CoV-2, a gennaio 2020, abbiamo messo a punto il vaccino in due settimane. Un risultato senza precedenti. A fronte della comparsa di una nuova variante del virus, può essere modificato negli stessi tempi, due settimane o anche meno".

"Ci stiamo già lavorando e sta per partire lo studio sui volontari. Diverso è il discorso relativo ai tempi di approvazione: serve un certo numero di casi di infezioni da variante per poter svolgere i test" le parole di Afeyan. Da Moderna, poi, arriva anche la spiegazione sui passaggi da dover seguire per l'approvazione del siero: "C’è il passaggio delle Agenzie regolatorie: penso si vada nella direzione di accelerare i tempi per eventuali formulazioni anti-varianti. La mia previsione è che avremo i risultati entro un paio di mesi. Ma non è detto che per affrontare le varianti servano nuovi vaccini".

Afeyan ha infatti sottolineato che la soluzione potrebbe essere a portata di mano: "Stiamo per esempio ragionando sulla possibilità di somministrare una terza dose (booster) del vaccino sviluppato sulla sequenza originaria. Dopo la somministrazione, l’organismo produce anticorpi diretti verso molte parti della proteina Spike (che permette al virus di entrare nelle cellule, ndr): una variante può sfuggire in alcuni punti, ma non in tutti".

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