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Vaticano, nuova politica finanziaria prevede chiusura conti investimento esteri

Papa Francesco tiene una messa in Piazza San Pietro per l'Incontro Mondiale delle Famiglie in Vaticano

(Reuters) - Il Vaticano ha oggi emanato una politica generale sugli investimenti per garantire che siano etici, ecologici, a basso rischio e che evitino industrie belliche o settori sanitari coinvolti nell'aborto, nella contraccezione o nelle cellule staminali embrionali.

Le linee guida ordinano ai dicasteri vaticani di chiudere i loro conti di investimento o le loro partecipazioni azionarie in banche estere, anche in Italia, e di trasferirli alla Banca Vaticana, sotto la supervisione di un dipartimento chiamato Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede (Apsa).

Gli investimenti sono stimati in poco meno di 2 miliardi di euro.

Il Documento sulla politica di investimenti della Santa Sede (Dpi), una revisione radicale dopo anni di scandali finanziari, toglie a tutti i dicasteri vaticani la possibilità di investire i propri fondi in modo indipendente.

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È stata questa pratica a permettere alla Segreteria di Stato di investire direttamente in un edificio di Londra che è al centro di un processo per corruzione. L'operazione ha comportato una perdita di 140 milioni di euro. Tutti gli imputati hanno negato di aver commesso illeciti.

"L'obiettivo fondamentale è quello di disciplinare gli investimenti e centralizzarli", sottolinea un alto funzionario vaticano, parlando a condizione di anonimato. "È più organizzato, più controllato, più trasparente, sicuramente un passo avanti".

"La decisione di investire in un luogo piuttosto che in un altro, in un settore produttivo piuttosto che in un altro, è sempre una scelta morale e culturale", si legge in uno dei principi delle 20 pagine del Dpi.

Il Dpi dà priorità agli investimenti che "mirano a contribuire a un mondo più giusto e sostenibile", compresi gli asset i cui emittenti sono rispettosi dell'ambiente, favorendo le energie pulite e rinnovabili, la biodiversità e il recupero dei rifiuti.

Il Dpi vieta gli investimenti in fondi anche indirettamente associati alla pornografia, al gioco d'azzardo, alle industrie delle armi e della difesa, ai centri sanitari pro-aborto e ai laboratori o alle aziende farmaceutiche che producono prodotti contraccettivi e/o lavorano con cellule staminali embrionali.

Infine, il Documento sulla politica degli investimenti del Vaticano disapprova gli investimenti speculativi in materie prime, petrolio, miniere, energia nucleare e investimenti in società di produzione di bevande alcoliche.

(Phil Pulella, in redazione Giancarlo Navach, editing Andrea Mandalà)