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Ventotene: la leggenda che ha partorito il topolino!

La storia come abbiamo più volte visto non si limita a non ripetersi amando fare la rima, ma spesso e volentieri lascia scolpite nella roccia delle autentiche leggende, qua e la in ogni luogo della terra.

Affascinante davvero la scelta del luogo per l’ennesimo summit, Ventotene isola di confino per eccellenza,colonia romana dove venivano esiliati i membri della famiglia imperiale.

Isola famosa per il suo manifesto, il manifesto per “Europa libera e unita” scritto da Altiero Spinelli, Rossi e Colorni, confinati dal partito fascista, che in piena seconda guerra mondiale, chiedevano l’unione dei paesi europei, punto di riferimento per l’integrazione.

Ventotene: "Ecco l'Europa del dopo Brexit" E Renzi punta sulla riforma dei contratti

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E come spesso accade di questi tempi, non la montagna, ma questa volta un’isola ha partorito il solito topolino, che la volpe Angela si è mangiata in un sol boccone ricordando a tutti che la flessibilità c’è già, un topolino nascosto tra le pieghe degli egoismi nazionali.

E non poteva che essere così ormai, perchè in piena depressione economica è difficile che uno porga la mano all’altro a livello politico. Tutto per uno, ognuno per se, il prossimo anno ci sono elezioni in Francia e in Germania. E la storia ritorna inesorabile a bussare alla porta di questa piccola europa delle monete che si inchina a Erdogan oggi e domani chissà per difendere la propria inefficienza.

Figurarsi che mentre Hollande sbarcava sull’isola, dalla Francia arrivava la notizia che il fantasma di Sarkozy, uno dei tanti falliti di questi tempi difficili, tornava sulla scena, comunicando l’intenzione di tornare a partecipare alle elezioni presidenziali.

Hollande ha ricordato che “Grazie a uomini come Altiero Spinelli è nata questa idea, la capacità di garantire la pace tra i popoli.”

SI ma uomini come Spinelli e DeGasperi, non avevano in mente solo una moneta, solo capitali, merci, finanza come coloro che hanno creato e fondato questa piccola europa, no uomini come Spinelli e DeGasperi avevano altri ideali molto più alti e umani.

Erano uomini che conoscevano il valore del “capitale umano” e non avrebbero mai fondato questa unione sulle merci e sui capitali, non avrebbero mai inventato una simile gabbia. Questi invece sono uomini e donne al servizio del capitale prima di tutto, su tutto.

No, non deve essere affatto facile governare oggi l’ europa e il suo fallimento, ma Merkel è Hollande sono la sintesi stessa del fallimento e Renzi ultimo arrivato non ha mai avuto il coraggio di uscire da questa logica sino in fondo, con posizioni ambigue e opportunismi elettorali che lasciano il tempo che trovano.

Sento parlare in giro che per rifondare l’Europa bisogna coinvolgere i giovani, ripartire dalle nuove generazioni.

Bene (Londra: 0N6T.L - notizie) noi lo suggeriamo da sempre! Ma finitela di chiedere flessibilità ai giovani e offrire precarietà, vendendola come inevitabile.

Chiedete loro passione, fantasia, creatività, perseveranza, concretezza e non solo redditività o flessibilità.

«Siamo in tempi di recessione – ha spiegato Bauman – e a farne le spese è la cultura e quindi il mondo della scuola».(…) Il quadro di Bauman, anche sollecitato dalle domande degli studenti del Liceo scientifico Da Vinci invitati a leggere il libro in anteprima, non è roseo per le nuove generazioni, a cui viene chiesta flessibilità: «Un termine non solo in contrasto con quello che dovrebbe essere apprendimento ed educazione, che invece chiede perseveranza, concretezza e fedeltà, ma che è pure moralmente sbagliato», ha detto Bauman. Che sui giovani ha affermato: «Ormai la laurea è un lusso. Economicamente le famiglie non riescono più a sostenere i costi dell’istruzione, oltre al fatto che buoni studi superiori e buone lauree non portano alla certezza di un adeguato posto di lavoro». In un mondo dove si è bombardati di informazioni, per assurdo non esiste un’educazione sicura, per non parlare del mito del facile successo. Il teorico di «Homo Consumens», libro in cui mise sotto i riflettori le contraddizioni del consumismo, un falso mito che si regge su un falso, ha spiegato al pubblico in sala che l’utopia di un mondo giusto, basato su uguaglianza e rispetto, è e rimane un’utopia irrealizzabile, visto poi che le diseguaglianze non solo sono incolmabili, ma anzi stanno divenendo sempre più una voragine che divide i ricchi, pochi, dai poveri, in crescita.

Bauman ha concluso il suo intervento sussurrando “Maledetta flessibilità, i giovani hanno bisogno di certezze” … si di certezze ma in fondo anche cosi si tiene sotto controllo un’intera generazione, specie se non si adatta, se da fastidio, se si dimostra ribelle, insofferente a questo sistema fallito!

Prima però i giovani devono essere consapevoli che questa piccola europa fondata sui capitali e sulle merci, sulle monete e sugli interessi esclusivi delle elites, l’europa della finanza e degli egoismi politici, va ricostruita a partire dalla moneta, ovvero smantellando l’euro e non il sogno di Altiero e Alcide.

Si lo so, c’è un’epidemia di visionari in circolazione, visionari in tutte le direzione, loro i pragmatici, quelli che fanno esclusivamente i loro interessi stanno distruggendo il futuro.

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online