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Viadotti a rischio, Procura: "Grave stato di degrado"

Viadotti a rischio
Viadotti a rischio

Dopo il crollo del viadotto sulla A6 Savona-Torino, è stata chiusa al traffico e poi parzialmente riaperta la tratta dell'autostrada A26 compresa tra l'allacciamento con l'autostrada A10 e lo svincolo di Masone.

La decisione, come riporta Ansa, è stata disposta dalla Procura di Genova visto lo stato di ammaloramento dei viadotti Fado Nord e Pecetti Sud, presenti in tale tratta. La Direzione di Tronco condividerà i risultati di tali verifiche con gli enti competenti.

VIDEO - Maltempo, crolli in Liguria e Piemonte

La Procura: “Grave stato di degrado”

Il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi ha annunciato: "I nostri consulenti hanno rilevato ieri un grave stato di degrado che consisteva in una mancanza di cemento che imponeva un controllo sicurezza immediato per pericolo di rovina".

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"Per fare un esempio”, ha continuato Cozzi, “era come se in un balcone la soletta sottostante fosse completamente sgretolata e la parte sana solo quella piastrellata".

"Bisognerà vedere, con le indagini, se quanto successo prima era una filosofia generale, quella degli omessi controlli, oppure se si sia trattato di episodi singoli. Quello che è successo prima non deve più succedere. L'impressione che abbiamo avuto, nei mesi scorsi, è quella di una sottovalutazione dello stato delle infrastrutture. Una cosa che non deve più succedere".

VIDEO - Chi controlla i viadotti?

Toti: “Liguria isolata”

"Si resta stupefatti ad apprendere di certi provvedimenti così drastici dopo un anno e quattro mesi dal crollo del Ponte Morandi. Che fine hanno fatto i periti e i tecnici del ministero?" Lo ha detto all’Ansa il governatore della Liguria Giovanni Toti commentando la chiusura di un tratto della A26. "La Liguria è isolata, con la A6 chiusa, la A26 chiusa e le limitazioni alla A7. Voglio sapere cosa farà il governo".

"Genova ora è isolata”, ha detto Toti, “siamo tornati agli anni '30. Va bene il provvedimento per la sicurezza dei cittadini, ma il governo deve pensare anche all'economia di una città, deve garantire gli spostamenti e il primo sistema portuale italiano che ora è irraggiungibile. Spero che si chiarisca tutto questo".

"La situazione è difficile ma al primo posto viene la sicurezza dei cittadini ma bisognava aspettare un anno e quattro mesi dal crollo del Ponte Morandi? Voglio saper dal governo che cosa sta facendo non sulla A26 ma su tutte le infrastrutture della Liguria".

Le indagini sul viadotto crollato

Il procuratore capo di Savona Ubaldo Pelosi, come riporta Ansa, ha confermato che è stata aperta un'indagine contro ignoti: accertamenti verranno eseguiti anche sullo stato dei piloni del viadotto. "Abbiamo fatto alcuni sopralluoghi ma per chiarire i fatti ci vorrà tempo”, ha detto Pelosi. “I piloni? sono oggetto delle indagini".

Secondo la procura, Aspi e Spea, la società che si occupava di manutenzione e monitoraggi, avrebbero edulcorato lo stato reale dei viadotti per risparmiare sui costi e per non "spaventare" gli investitori. A settembre per nove persone la procura aveva chiesto e ottenuto misure tra arresti domiciliari e interdittive, tra dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea. Nelle scorse settimane la procura aveva ottenuto anche l'interdittiva per 11 persone, tra cui l'ex amministratore delegato di Spea, Antonino Galatà, per gli omessi controlli nei cassoni dei viadotti Bisagno e Veilino. Sono in totale più di venti le persone indagate per falso in questo filone di indagine e oltre 15 i viadotti finiti nel mirino dei pm.

I viadotti a rischio

I vertici di Autostrade hanno avviato una campagna di interventi su una quindicina di viadotti, con la maggior parte in Liguria. In un rapporto del Cnr infatti, come riporta il Corriere della Sera, sono citati come “preoccupanti” quattro ponti della A6 Torino-Savona, equamente divisi tra Piemonte e Liguria, ma quello crollato domenica 24 novembre non era compreso.

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