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Vigile di Milano in mutua per tre estati, ma faceva il bagnino in Calabria

Si infortunava sempre d’estate M.D., il vigile urbano in servizio al Comune di Milano che è stato condannato  a un anno e mezzo di reclusione e a 800 euro di multa per truffa ai danni dello stato. Un trauma distorsivo al polso, una contusione al ginocchio, una brutta distorsione al rachide cervicale, una “probabile infrazione costale emitorace destro” che gli rendevano impossibile adempiere alle sue funzioni e presentarsi sul luogo di lavoro. Traumi e contusioni, però, non gli impedivano di sistemare sdraio e ombrelloni, appendere insegne e ritirare pattini sulla spiaggia di Guardia Piemontese, località calabra in provincia di Cosenza.

Perché? Semplice: era tutto falso. Grazie a due medici compiacenti – anch’essi condannati, rispettivamente, a un anno e tre mesi di carcere e 600 euro di multa e a sette mesi di reclusione e 200 euro di multa per avere attestato il falso – il vigile urbano aveva potuto non presentarsi al lavoro per ben tre estati: quelle del 2006 (per la quale il reato è ormai prescritto), del 2008 e del 2010. Ovviamente, essendo in mutua, il vigile continuava ad ottenere “ingiustificatamente” lo stipendio mensile, anche mentre ne guadagnava un secondo sulla spiaggia della località calabra dove si parla il dialetto piemontese. Un terzo medico coinvolto nel processo è stato assolto con formula piena.

È stato lo stesso Direnzo a farsi smascherare: invece di fare il “furbetto” fino in fondo, il vigile-bagnino ha peccato di ingenuità o di presunzione postando su Facebook, nell’estate del 2010, le sue foto in costume da bagno, sulla spiaggia cosentina di Guardia Piemontese. Un collega ha segnalato la cosa all’ufficio affari interni della polizia locale e una pattuglia è successivamente partita per la Calabria con tanto di telecamera per riprendere il baywatch doppiolavorista. Rientrate dopo tre giorni con immagini video inequivocabili, le forze dell’ordine hanno fatto partire una denuncia in Procura per truffa allo stato e falso che è culminata con la sentenza degli scorsi giorni: un anno e mezzo di prigione e 800 euro di sanzione pecuniaria. Spiccioli, se si pensa che ha avuto per 3 estati lo stipendio pagato mentre faceva un secondo lavoro.