Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 5 hours 23 minutes
  • Dow Jones

    38.460,92
    -42,77 (-0,11%)
     
  • Nasdaq

    15.712,75
    +16,11 (+0,10%)
     
  • Nikkei 225

    37.894,57
    -565,51 (-1,47%)
     
  • EUR/USD

    1,0710
    +0,0009 (+0,09%)
     
  • Bitcoin EUR

    60.281,07
    -2.070,09 (-3,32%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.393,71
    -30,39 (-2,13%)
     
  • HANG SENG

    17.144,12
    -57,15 (-0,33%)
     
  • S&P 500

    5.071,63
    +1,08 (+0,02%)
     

Visco favorevole a salario minimo, migranti per sostenere economia

Intervista al membro del Consiglio direttivo della Bce Visco a Roma

ROMA (Reuters) - L'introduzione di un salario minimo in Italia può rispondere a esigenze di giustizia sociale "non trascurabili".

Lo ha detto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco nelle sue ultime Considerazioni finali, sulla relazione annuale del 2022. Il prossimo mese di novembre Visco lascerà la guida dell'istituto in cui entrò nel 1972. E' stato al vertice di Bankitalia per dodici anni.

Nelle 28 pagine della sua relazione, letta all'assemblea dei partecipanti, Visco ha anche fatto riferimento alla necessità di una oculata gestione dei flussi migratori, per contrastare la caduta della natalità che minaccia la crescita nel lungo periodo.

Questi commenti, sul salario minimo e sui migranti, contrastano con le posizioni del governo di destra guidato da Giorgia Meloni, che nel fine settimana dal Festival di Trento ha ribadito la sua posizione. "È meglio tagliare il cuneo che fare il salario minimo legale, che è buono sul piano filosofico ma nella sua applicazione rischia di essere un boomerang", ha detto in un messaggio video.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Visco ha osservato che negli ultimi 25 anni, la crescita delle retribuzioni orarie, al netto dell'inflazione, "è stata tra le più deboli in Europa" ed è "sensibilmente aumentato il numero di quanti oggi hanno un impiego solo per una parte dell'anno".

La quota di giovani che dopo cinque anni ancora ha un impiego a tempo determinato è vicina al 20%, dice il governatore.

"Troppi, non solo tra i giovani, non hanno un'occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate; come negli altri principali paesi, l'introduzione di un salario minimo, definito con il necessario equilibrio, può rispondere a non trascurabili esigenze di giustizia sociale", dice Visco.

Il governatore ha anche parlato della crisi demografica italiana e della conseguente necessità di gestire i flussi migratori con politiche "ben concepite di formazione e integrazione, indispensabili per l’inserimento dei migranti nel tessuto sociale e produttivo".

L'Italia, tra i paesi avanzati sconta un processo di invecchiamento della popolazione tra i più rapidi nei paesi avanzati e, citando dati Istat, Visco osserva che la popolazione residente dovrebbe ridursi entro il 2040 di 2,5 milioni di persone e "quella tra i 15 e i 64 anni di oltre sei".

"Un recupero della natalità dai livelli particolarmente bassi del 2021, per quanto auspicabile, rafforzerebbe l’offerta di lavoro solo nel lunghissimo periodo".

Guardando ai prossimi venti anni, ha spiegato il governatore, la crescita economica non potrà contare su un aumento endogeno delle forze di lavoro: "Gli effetti del calo della popolazione nelle età centrali potranno essere mitigati nel medio periodo, oltre che da un allungamento dell’età lavorativa, solo da un aumento del saldo migratorio", che significa, sempre citando proiezioni Istat, 135.000 persone all'anno, più del doppio degli ultimi dieci anni.

(Stefano Bernabei, editing Francesca Piscioneri, Andrea Mandalà)