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Vita da condominio, chi paga i danni se c'è un'infiltrazione d'acqua?

Pioggia prevista all’interno del condominio? Ecco come fare (foto d’archivio Getty Images)
Pioggia prevista all’interno del condominio? Ecco come fare (foto d’archivio Getty Images)

Tutti sognano una casa monofamiliare o una suite all’ultimo piano di un grattacielo. Ma non tutti possono avere questa fortuna, e allora ecco profilarsi una soluzione intermedia: il condominio. Principale difetto? Se qualcuno al piano di sopra lascia aperto un rubinetto, bisogna intervenire in fretta.

Le infiltrazioni d’acqua sono un grattacapo costante per gli inquilini di un condominio: è un problema causato da terzi che si ripercuote sul proprio appartamento, e all’inizio non si sa se è colposo o involontario. Spesso si arriva a litigi insanabili a causa di questo fastidioso problema: il guaio maggiore è infatti in caso di risarcimento da danno procurato.

Fastidiosi aloni ai lati del soffitto, sintomo di una perdita d’acqua non controllata (foto d’archivio Getty Images)
Fastidiosi aloni ai lati del soffitto, sintomo di una perdita d’acqua non controllata (foto d’archivio Getty Images)

Quando l’acqua penetra tra i muri, arrivando all’appartamento sottostante e creando macchie di umidità, allora si può già parlare di infiltrazioni. Nei casi più gravi si arriva al gocciolamento. A regolare le forme di responsabilità per l’accaduto, raramente in forma di dolo, c’è l’articolo 2051 del Codice Civile, che afferma la responsabilità per ogni cosa posseduta nel proprio appartamento e i conseguenti danni da loro provocati. La fattispecie vale anche per incidenti involontari, come perdite della lavatrice, della lavastoviglie o della doccia.

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A corollario, si può anche ragionevolmente intendere che un danno di questo tipo può essere evitato in forma preventiva dagli inquilini, con controlli regolari a tutti gli elettrodomestici, ai rubinetti e agli scarichi. Tuttavia è evidente che non tutti hanno l’accortezza di farli.

Prima di cercare di ottenere il risarcimento, bisogna prima mettere nero su bianco cosa ha provocato il problema: serve dunque una perizia di un professionista, che stabilisca la causa della formazione delle macchie o del gocciolamento. In seguito si dovrà discutere con il proprietario dell’appartamento che sta causando l’infiltrazione. La legge prevede che sia lui a pagare tutti gli oneri legati al danno che ne permettano la risoluzione e l’eliminazione. L’assunto è valido anche se l’infiltrazione avviene ad appartamento momentaneamente vuoto.

Il risarcimento può essere effettuato prendendo in carico le spese di ristrutturazione dell’appartamento danneggiato oppure versando una somma sufficiente a sostenere i lavori.

Nel caso in cui le infiltrazioni siano dovute alle condizioni atmosferiche e in casi particolarmente avversi, c’è la possibilità che i responsabili del condominio vengano esclusi dalla responsabilità e dunque dal risarcimento. Recenti sentenze della Cassazione sembrano avere ‘ribaltato’ questa fattispecie, spiegando che i responsabili del condominio debbano fare tutto il possibile per evitare danni da condizioni atmosferiche, e in caso contrario, se ne assumono la responsabilità.

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