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Vitalizi, tagliati solo in 10 Regioni. In Sicilia record di reversibilità

La sede della Regione Sardegna.
La sede della Regione Sardegna.

Altro che spending review. C’è chi continua a incassare il vitalizio come se nulla fosse. Il 22 marzo scorso il consiglio di presidenza della Camera ha introdotto un contributo di solidarietà, temporaneo, a carico degli ex deputati. Il presidente della conferenza delle assemblee regionali, Franco Iacop, ha fatto presente come i rappresentati dei consigli regionali si erano già dotati di un provvedimento simile, approvando il 10 ottobre del 2014 un ordine del giorno che prevedeva la stessa misura nelle Regioni.

In realtà, dati alla mano, le cose stanno un po’ diversamente. A due anni e mezzo da quel provvedimento, solo la metà delle Regioni ha seguito le indicazioni e fatto tagli reali: dal sei per cento per vitalizi sotto i 1.500 euro, al 15 per cento per gli importi superiori ai seimila euro. I consigli regionali che si sono messi in regola sono stati Lombardia, Friuli, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Trentino, Val d’Aosta, Veneto e Puglia. E gli altri? Semplicemente non hanno approvato alcun taglio.

Palazzo Lombardia
Palazzo Lombardia

In Sicilia il taglio c’è stato solo per i vitalizi sopra i 90mila euro all’anno, in concreto si tratta di una ventina a fronte di 320 totali. Ci sono consorti che continuano a prendere 2mila euro al mese per il marito nel Parlamentino della prima legislatura, ossia nel 1947. Anna Manasseri, vedova dell’onorevole Vincenzo Leanza, da 14 anni incassa un vitalizio da 9.200 euro al mese. Angela Zoroschi, moglie dell’ex dc modicano Raffaele Avola, scomparso nel 1993, riceve un assegno da 8.200 euro al mese. E via dicendo.

In Sardegna, altra Regione a statuto speciale, di speciale ci sono anche le pensioni dirette che qui sono erogate in quantità superiore a qualsiasi altra regione: 236 quelle pagate nel 2015. Come mai così tante? Fino a qualche anno fa il consiglio regionale di Cagliari dava la possibilità anche a chi non aveva raggiunto i 60 anni di andare in pensione. Risultato: l’ex assessore Andrea Biancareddu (Udc) o l’ex vicepresidente del consiglio Claudia Lombardo (FI), ricevono l’assegno a 48 e 41 anni. E mica due spicci, ma 7mila euro lordi. Perché anche se si tratta di Regione a statuto speciale, i soldi sono sempre i nostri.