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Vivere a Roma con 500 euro al mese. Ed essere felici

La scelta di Carlo Bonaccorsi che ha abbandonato un lavoro sicuro e ha aperto un blog per raccontarla

Vivere con 500 euro al mese, la metà di mille euro (stipendio medio di tutta una generazione) ed essere felici. Se vi sembra uno slogan o l’idea strampalata di qualcuno che vuole farsi beffa dei vostri/nostri problemi, siete lontani dal vero. E' invece quello che ha deciso di fare circa due anni fa Carlo Bonaccorsi che ha lasciato il lavoro che aveva da 14 anni e ha aperto un blog dal titolo 500 euro al mese per raccontare la sua esperienza.

E se magari pensate a una vita senza gioie e solo privazioni, non è questo il caso. Anzi la prima cosa che mi colpisce di Carlo, quando ci sentiamo, è che la sua voce squillante contrassegnata da quella tipica cadenza romana, sembra quella di un uomo che 40 anni non li ha compiuti ancora e invece ne ha 50. Certo, c’è da dire che nel computo dei suoi 500 euro al mese non ci sono le spese né di affitto né di mutuo visto che ha una casa ereditata dai genitori, ma, lo sappiamo bene, non sempre quella è l’unica voce di spesa. Anzi. E non tutti decidono di lasciare un lavoro sicuro per una somma del genere.

Carlo, chi eri prima di decidere di vivere con 500 euro al mese? E perché questa decisione?

“Lavoravo in una ditta di import export a Fiumicino da circa 15 anni. Mi occupavo delle spedizioni all’estero. Avevo uno stipendio di circa 1500 euro al mese con gli straordinari pagati e contratto a tempo indeterminato, ma non vivevo più. Con la crisi è cambiato il carico lavorativo, arrivavo a 10 ore al giorno, ma non solo: avendo la reperibilità venivo chiamato anche quando non sarei dovuto andare, era richiesta una presenza costante, dovevo essere sempre a disposizione”.

Quindi la tua decisione ha a che fare con lo stress da lavoro o c’è dell’altro? C’è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso, insomma qualcosa che ti ha portato a prendere questa decisione?
“Non c’è un vero e proprio episodio significativo. Semplicemente non mi sentivo realizzato in quello che facevo, la mia vita era dedicata solo al lavoro. Ero una persona curiosa e mi ritrovavo invece a passare tutta la giornata lavorando. Avevo trascurato gli affetti, altri interessi e visto che il lavoro era una parte importante della mia vita, ma non la più importante, ho lasciato perdere. La decisione non ha incontrato neanche particolari ostacoli (alla fine tutti siamo dei numeri, necessari finché non ci sono altri) e molti noi la mattina si svegliano per andare al lavoro e non sono contenti di farlo. Era così anche per me, ma non volevo più che lo fosse. Mi trovavo ogni giorno a stare 2 ore in macchina fermo sul grande raccordo anulare e non ero contento. Che vita è quando qualcuno ti dà i soldi per arrivare distrutto a casa e non avere più tempo né per te né per gli altri? E così mi sono fatto due conti, mi sono reso conto che potevo farcela con 500 euro al mese. Non ho figli, sono, come dico io un single con fidanzata”.

E questi 500 euro al mese da dove vengono?
"250 euro sono una rendita, o meglio un vitalizio di un’assicurazione sulla vita che avevo stipulato quando ero giovane e che percepisco (e continuerò a percepire) semestralmente. Il resto viene dall’affitto di un magazzino. Qualcuno sul blog ha commentato che non pago le tasse, ma non è così: si tratta di 500 euro al netto delle imposte. Essendo una formichina riesco a gestire il tutto. Poi certo ci sono momenti più duri: quest’anno l’Imu non è stata una cosa da niente”.

E come vengono ripartiti questi soldi?
“La spesa maggiore è per l’alimentazione, ma riesco ad usare alcuni escamotage. Ad esempio, il sabato vado prima della chiusura ai mercati rionali che non dovendo aprire il giorno dopo hanno i prezzi molto più bassi. Questo in particolare d’estate dove la frutta d’estate arriva a 30 centesimi al chilo. Non mangio carne tutti i giorni, preferisco i legumi, compro pesce azzurro che costa meno (alici 5 euro al kg), guardo tutte le offerte dei volantini, acquisto vestiti ai mercati rionali, compro le scarpe con i saldi magari quelle che non metterò subito ma l’anno dopo. Vivo a Ostia, vado in centro spendendo 1,50 euro. ho l’impianto autonomo e avendo una casa piccola non ne ho molto bisogno. In più non pago condominio e non ho ascensore. Ho una macchina con impianto a gas ma la uso poco. E poi sfrutto le biblioteche (scoperte da quando non lavoro) per leggere. Alcuni mi dicono 'ma non fai troppa fatica?' e io rispondo 'Quanta fatica fai tu ad alzarti ogni mattina e a vedere persone con cui non vorresti stare?'. Certo, posso fare questo perché ho più tempo libero. E liberare il tempo è positivo perché liberi anche le tue risorse che ti possono portare ad altro. Faccio un esempio neanche tanto banale. Mio fratello doveva andare in ospedale per un mese io l’ho portato a casa e ho provveduto a lui, così ha risparmiato anche la comunità”.

E se capita qualche spesa extra, come un dente da curare?
“Quanto ai dentisti: c’è anche la sanità pubblica che fa prezzi interessanti. Certo, se capita un’urgenza è diverso, ma ho qualcosa da parte. C’è pure chi è andato in Ungheria a farsi curare i denti, spendi il 70% di meno e con i voli low cost alla fine risparmi...".
 
E perché aprire un blog?
“Perché volevo dire, tramite la mia esperienza, che si può vivere con poco, che non c’è bisogno di tanti oggetti che non fanno la felicità. Così facendo ho scoperto piaceri che avevo dimenticato come passeggiare, leggere e tanto altro. Secondo me molta gente vorrebbe provare a lasciare il lavoro o preferirebbe lavorare meno, ma non ce la fa perché ha paura, si preoccupa di cose che per la maggior parte delle volte neanche accadono. Posso dire un’ultima cosa?”.

Prego.
“Magari sembra strano, ma come vivo non è molto differente da chi pur lavorando tantissime ore al giorno, tra mutuo spese e altro, resta con 500 euro al mese. La gente a volte mi guarda stranita ma non è molto diverso. Non sono affatto pentito della mia scelta, anzi la rifarei anche se a volte mi annoio. Ma fa parte del pacchetto".