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Volkswagen, eventuale doppia multa dieselgate sarà decisa da tribunale italiano

Il logo Volkswagen durante il New York International Auto Show, a Manhattan, New York City

BRUXELLES (Reuters) - Il tentativo di Volkswagen di evitare di essere sanzionata due volte per lo stesso reato nell'ambito dello scandalo dieselgate dipenderà dal fatto che gli illeciti siano identici o solo simili.

È questo il parere espresso oggi dalla Corte di giustizia dell'Unione europea (Cgue).

L'ultima parola spetterà a un tribunale italiano, in base a quanto riferito dalla massima corte europea, che ha sede in Lussemburgo.

Il caso è incentrato sulla contestazione da parte di Volkswagen di una multa antitrust italiana da 5 milioni di euro imposta all'azienda nel 2016 per la pubblicità ingannevole sulle auto dotate di dispositivi illegali di controllo delle emissioni.

La casa automobilistica tedesca sostiene che non dovrebbe essere sanzionata una seconda volta per lo stesso reato, dopo aver pagato separatamente una sanzione tedesca da 1 miliardo di euro nel 2018. Lo scandalo delle emissioni diesel è costato finora a Volkswagen più di 32 miliardi di euro in riparazioni, multe e spese legali.

Nella sentenza del 2019, il tribunale italiano aveva respinto il ricorso di Volkswagen, affermando che non si trattava di una doppia incriminazione in quanto la multa italiana aveva una base giuridica diversa. L'azienda ha portato il caso al Consiglio di Stato italiano che ha poi chiesto il parere della Corte europea.

La doppia incriminazione "può essere applicata solo quando i fatti a cui si riferiscono i due procedimenti o le due sanzioni in questione sono identici; non è quindi sufficiente che tali fatti siano semplicemente simili", hanno detto i giudici europei.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Claudia Cristoferi)