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Voto Ue, i commenti degli economisti

ROMA/MILANO (Reuters) - La Lega si afferma alle elezioni europee come primo partito in Italia, con oltre il 34% dei voti e ribalta così i rapporti di forza interni alla coalizione di governo.

Secondo i dati non ancora definitivi del Viminale, il Movimento 5 stelle si ferma al 17% dei consensi, terzo alle spalle del Partito Democratico che ha invece ottenuto il 22,7%. I pentastellati hanno perso circa la metà dei voti rispetto alle Politiche di marzo 2018, quando avevano conquistato la maggioranza relativa con circa il 32%.

I Fratelli d'Italia sono al 6,5%, con la leader Giorgia Meloni che individua nell'alleanza tra il suo partito e il Carroccio una maggioranza alternativa. Forza Italia si attesta invece all'8,8%. Nessuna tra le altre liste supera la soglia di sbarramento del 4%.

Di seguito i commenti di alcuni economisti:

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UNICREDIT

"Il notevole risultato della Lega e la cocente sconfitta dei Cinque stelle avranno ripercussioni significative sull'attuale coalizione di governo. Secondo noi la difficoltà di trovare un nuovo bilanciamento dei poteri tra questi due partiti aumenta la possibilità di una crisi di governo nei prossimi mesi".

ALESSANDRA LANZA - Prometeia

"La Lega cercherà di portare a casa Tav e Flat tax e il M5s, tanto ridimensionato dalle urne, non potrà che ammorbidire le sue posizioni. Nel breve non conviene a nessuno rompere il governo, si cercherà la stabilità. Settembre e ottobre, con gli appuntamenti di finanza pubblica saranno al vera cartina di tornasole, sia per i mercati che politicamente. Lì i nodi verranno al pettine e gli investitori, come sempre in queste occasioni, mostreranno nervosisimo, con il rischio di prese di posizione speculative nei confronti del Paese che potrebbero far risalire decisamente lo spread".

FABIO FOIS - Barclays

"Mi aspetto che l'attuale alleanza di governo tra Movimento 5 stelle e Lega resti in piedi e non escludo che in questo contesto la Lega possa cercare un rimpasto o un nuovo equilibrio a suo favore. In conclusione l'esito del voto europeo in Italia potrebbe essere percepito dai mercati come marginalmente negativo, mentre uno spostamento della leadership a favore della Lega potrebbe essere visto come un passo nella giusta direzione. La presenza dei Cinque Stelle, anche se in una posizione più debole, potrebbe pesare sul sentiment. Se i Cinque Stelle perdono la forza politica necessaria per spingere su un ulteriore allentamento sui conti pubblici, potrebbero essere ancora in grado di limitare lo spazio per politiche espansive più ragionevoli, come la riduzione delle risorse per il reddito di cittadinanza. Questo potrebbe aumentare i rischi di un riemergere delle tensioni con le istituzioni europee con l'avvicinarsi della prossima stagione della Finanziaria perché la Lega sembra determinata a realizzare un piano di politica fiscale espansiva che comprende l'introduzione della flat tax sui redditi personali".

NICOLA NOBILE - Oxford Economics

"Credo che il risultato elettorale non avrà ripercussioni sulla tenuta del governo e sui mercati nel breve termine. Salvini cercherà di forzare la mano su alcuni temi, ma i 5 stelle in questo momento non vogliono assolutamente che l'esecutivo cada. La prova del nove sarà in autunno, quando ci sarà da decidere la legge di bilancio, che se si vuole restare sotto il 3% dovrà essere da almeno 15 miliardi. Lì le tensioni potrebbero salire molto anche sui mercati e lo spread riallargarsi sensibilmente. Ma oggi e nelle prossime settimane io penso che l'atteggiamento degli investitori sarà ancora molto cauto, wait and see. Le tensioni sui mercati però inevitabilemnte arriveranno. Un altro momento delicato sarà quando l'Unione europea certificherà l'apertura della procedura per deficit eccessivo. Già lì lo spread potrebbe ricominciare a salire"

ALESSANDRO TENTORI - Axa

"Non vedo un grosso problema sui mercati per quanto riguarda l'Italia; e in generale anche la prima reazione dell'euro mi pare tranquilla.

In termini economici non cambia molto; forse si potrebbero avere in sede di Commissione europea meno commenti critici per eventuali sforamenti nei conti pubblici dei vari Paesi. I temi di lunga portata, come la crescita potenziale dell'Italia, erano negativi e tali restano.

Resta da vedere se il balletto politico che potrebbe seguire il voto creerà instabilità e se il timore di rischi per la tenuta del governo peserà sui Btp.

Ma anche una eventuale crisi di governo non è detto che alla fine porterebbe instabilità, ci potrebbero essere anche soluzioni tecniche favorite dal presidente della Repubblica e non malviste dai mercati.

In fondo i risultati italiani erano abbastanza attesi, magari non la portata della discesa dei Cinque Stelle, ma la Lega come primo partito era previsto. Credo che i risultati siano già un po' scontati dal mercato".

(Claudia Cristoferi, Valentina Consiglio)